SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come ogni anno, l’edizione 2017 del Festival internazionale di pattinaggio artistico a rotelle organizzato dalla Diavoli Verde Rosa ha annoverato tra i suoi partecipanti Campioni italiani, europei e mondiali. Tra questi ultimi anche Silvia Stibilj, Campionessa mondiale in carica nella disciplina della solo dance e Vice Campionessa nella coppia danza con Andrea Bassi, già vincitrice di diversi titoli italiani assoluti, di un oro europeo e di due bronzi, due argenti e un oro mondiali, oltre ai successi raccolti nelle categorie giovanili. Peccato che il pattinaggio a rotelle non abbia la visibilità che meriterebbe: “Bisognerebbe dedicargli più spazio sui canali sportivi, non bastano le repliche, dovrebbero trasmettere tutte le gare. E’ uno sport che non ha niente da invidiare agli altri, è molto artistico e bello da vedere, quindi anche chi non conosce le regole può apprezzarlo”. La triestina classe 1993 è una delle punte di diamante della Nazionale italiana di pattinaggio artistico a rotelle e l’augurio è che le sue parole vengano ascoltate.

Silvia, come hai iniziato a pattinare?

“Grazie a mio fratello, che ha nove anni più di me. Sono praticamente nata nell’ambiente del pattinaggio e a due anni e mezzo ho voluto provare anche io. Da lì non ho più smesso con questo sport”.

Quando è avvenuta la scelta di dedicarti alla specialità della danza?

“Ho preso questa decisione nel 2007, dopo il Campionato italiano di artistico. Di lì poco sarei entrata alle superiori e non riuscivo a tenere tutti gli allenamenti a un livello alto, quindi mi sono dedicata alla disciplina che più mi rappresentava”.

Preferisci il singolo o la coppia?

“Ognuno di essi ha dei pro e dei contro, ma mi piacciono entrambi, anche perché circa in quinto superiore ho scelto io di iniziare a pattinare in coppia con Andrea Bassi, che mi ha presa per mano e mi ha aiutata con questa nuova disciplina. Nella coppia si entra in pista in due, quindi ci si sente più sicuri, ma a volte c’è il rischio di discutere, visto che bisogna coordinare due teste. Nel singolo è il contrario, perché devi affrontare le ansie e le paure da sola, ma le scelte e le decisioni sono solo tue”.

Com’è stato disputare il Mondiale a Novara?

“Il Mondiale in casa è un’emozione unica. Al di là del risultato, c’è un’atmosfera bellissima: il tifo del pubblico, ascoltare dappertutto la propria lingua, respirare un’aria familiare, sentire maggiormente la vicinanza delle persone. Un’esperienza che si ripete poche volte nella vita”.

Cosa pensi del Festival internazionale di San Benedetto del Tronto?

“E’ la prima volta che vengo. E’ una manifestazione molto bella, racchiudere tante società in un unico show è molto importante per lo sport e soprattutto per il pattinaggio, che è uno sport individuale e nel quale si fa fatica a stringere amicizie al di fuori della propria società”.