SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla Samb ha trovato un po’ di quiete dopo anni difficili e la continuità di rendimento che gli è mancata per troppo tempo. Stiamo parlando di Daniele Mori, ormai titolare indiscusso della retroguardia rossoblu, un calciatore dal pedigree non ordinario la cui carriera però ha avuto qualche intoppo.

E pensare che nel 2011 il ragazzone livornese era cercato da mezza Italia, Juve e Milan in prima fila, dopo una bella stagione da titolare in B con la maglia dell’Empoli. Il treno delle “big” passò e Mori si trasferì all’Udinese, squadra di cui rimase però solo “nell’orbita” venendo spedito in prestito e trovando poco minutaggio un po’ dappertutto, da Novara a Santarcangelo, passando per Lucca e Brescia. Prima di questa stagione, le uniche fortune degli ultimi anni di Mori, in cui c’è stato anche qualche infortunio di troppo,  ad Ascoli sotto la guida di Petrone nell’anno in cui i bianconeri vennero ripescati dopo il “famoso” illecito sportivo contestato al Teramo.

Esperienze povere di gloria e minutaggio dopo l’anno ascolano per Mori che proprio con i rivali storici dei bianconeri ha trovato curiosamente la sua “redenzione” sportiva. E di questo sembra esserne conscio anche il 26enne: “Ringrazierò sempre la società perché mi ha permesso di mettermi in mostra dopo anni difficili, in questa stagione ho ritrovato grande continuità”. Merito anche dell’affiatamento con Radi, forse. “Con Alessandro ci troviamo davvero bene e non solo in campo” confessa il livornese “c’è intesa fra noi ma a prescindere da chi gioca credo che quello difensivo sia un reparto valido”.

E in effetti dopo un avvio in cui i rossoblu hanno incassato un po’ troppi gol, la difesa pare essersi registrata, anche se dall’altro lato sono entrati in crisi gli attaccanti. “E’ un periodo in cui gira male per l’attacco” confessa Mori “ma quando si prendono troppi gol o non si segnano è sempre una questione globale, magari è anche colpa nostra se non si segna perché impostiamo male il gioco da dietro”.

Chiusura poi sull’ultima uscita, non brillante di lui e dei compagni e panoramica sui prossimi impegni: ” Tutti ci aspettavamo di ripartire in maniera diversa, ma non è facile, niente è facile nel calcio. Lavoriamo a livello tattico in maniera diversa con Sanderra, che rispetto a Palladini vuole far girare di più il pallone e nel gioco dobbiamo magari migliorare” confessa “Veniamo anche da carichi di lavoro molto pesanti e speriamo di riprenderci il prima possibile, magari dalla prossima col Gubbio”.