SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giusto ieri Riviera Oggi proponeva un piccolo reportage fotografico sulle buche e le strade dissestate di San Benedetto (CLICCA QUI) il cui stato,  dopo le straordinarie piogge, di gennaio è visibilmente peggiorato con gli inconvenienti del caso per ciclisti, pedoni e automobilisti.

La questione, chissà se per merito nostro, finisce, e con una certa enfasi, anche in Commissione Lavori Pubblici, nonostante, diciamo così, fosse fuori menù visto che tra gli ordini del giorno dell’organo consultivo non era prevista. Il più vivace fra gli interventi, come spesso capita, è quello di Giorgio De Vecchis, protagonista di una discussione anche un po’ accesa con il presidente di commissione, l’azzurro Stefano Muzi.

Da una parte il consigliere di Forza Italia fa notare, adducendo anche alcuni dati presi da una stazione metereologica che “negli ultimi giorni si sono riversati sulla città circa 101 millimetri di precipitazioni, equivalenti a oltre 100 litri d’acqua per metro quadrato”. L’esternazione però non va troppo giù a De Vecchis che replica: “Non mi servono i dati per capire che in questi giorni ha piovuto molto” replica il politico al collega “il vero problema sta nel fatto che in situazioni di emergenza come queste non bastano i sei operai del comune per coprire le buche dell’asfalto, bisogna adoperare più uomini e magari commissionare i lavori alle ditte specializzate” col consigliere che critica anche l’utilizzo del c.d. “asfalto a freddo”..La discussione fra i due poi continua con Muzi che ricorda al consigliere del terzo polo come “negli ultimi giorni dagli operatori sono state ricoperte 569 buche. San Benedetto” continua l’azzurro “ha 96 chilometri di strade e occorre tempo.”

A quel punto la discussione si placa anche se un ulteriore elemento di riflessione lo porta alla luce il democratico Antimo Di Francesco: “Siamo d’accordo che ci troviamo di fronte a eventi straordinari, ma in alcune zone occorre operare in fretta. In via Sgambati” ricorda il consigliere “ci sono dei veri e propri crateri e quella zona è stata teatro, anche recentemente, di incidenti mortali”.