SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Manca più di un mese a Carnevale ma la questione carri fa già discutere. Nel 2016 la sfilata fu “salvata” con la riproposizione dei carri del 2014, per quest’anno però non ci sarà nulla da fare e il pezzo forte delle celebrazioni in città sarà la festa al “Palazzetto dello Sport” di domenica 26 febbraio organizzata dall’associazione “Amici del Carnevale” col contributo dell’amministrazione.

Tonino Capriotti: “Città vecchia”

 

La rinuncia alle tradizionali sfilate all’aperto però fa discutere e il consigliere del Pd Tonino Capriotti non le manda a dire: “Era un evento per i giovani e di successo” commenta il democratico ” il fatto che cessi evidenzia l’invecchiamento della città e, soprattutto, una scarsa sensibilità verso i giovani senza proposte alternative” tuona il Consigliere tra le righe di una interrogazione recapitata a Pasqualino Piunti.

Che alla base dei problemi attorno alle sfilate ci sia l’inagibilità dei capannoni in zona Ballarin è un segreto di Pulcinella (termine piuttosto pregnante visto il tema) e lo stesso Capriotti batte proprio sulla questione: “L’inagibilità dei capannoni non è una novità, due mesi fa abbiamo presentato una interrogazione, cosa si è fatto in tal senso? Non ci sono progetti e non c’è programmazione” chiude il rappresentante d’opposizione.

Addio carri? Per Tassotti è solo un arrivederci

 

Dal canto suo però l’Amministrazione sembra non nascondersi dietro a una “maschera” : “Abbiamo convenuto con Alberto Malavolta dell’associazione “Amici del Carnevale” che non era il caso di proporre i vecchi carri” ci tiene a precisare l’assessore allo Sport Pierluigi Tassotti ” è stata una decisione concorde e in perfetta armonia, anzi sono loro che ci hanno proposto di saltare la tradizionale sfilata per quest’anno” sottolinea ancora il membro di Giunta.

San Benedetto dice addio ai suoi carri quindi, tradizione nata addirittura negli anni ’50? Secondo Tassotti è solo un arrivederci: “Lavoreremo per dare agli organizzatori un nuovo posto dove allestire le preparazioni allegoriche, ricordo che i capannoni del Ballarin sono inagibili e lavorare lì comporta rischi penali, quest’anno non potevamo rischiare dopo che lo scorso anno si è forzata un po’ la mano” conclude Tassotti.