GROTTAMMARE – Dopo un 2016 che molti hanno considerato disastroso, sia in termini di economia che di equilibri mondiali, il nuovo anno non è cominciato sotto i migliori auspici. Tra governi instabili, spinte radicali che si propagano a macchia d’olio, e le attuali emergenze ambientali, la preoccupazione è tanta e quotidiana.

Sembra che in questo momento sia davvero superfluo pensare anche alle tragedie passate. Invece, è proprio nei momenti di crisi che è più opportuno fermarsi a riflettere; su cosa sta succedendo, su come potrà evolvere la situazione. E soprattutto, su cosa fare per evitare problemi peggiori.

Sarà un’atmosfera triste e incerta, quella che accoglierà il Giorno della Memoria; la ricorrenza, che sarà celebrata il 27 gennaio, commemorerà la data in cui, nel 1945, le Armate Rosse liberarono i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz.

Durante la giornata saranno svolte varie attività, rivolte soprattutto agli studenti; il comune di Grottammare, in particolare, collabora già da qualche anno con l’associazione Blow Up, la quale proporrà una selezione di film agli allievi delle scuole primarie e secondarie locali.

“Come ogni anno, partiamo dalle scuole.” Spiega il sindaco Piergallini “La novità è che questa volta i lungometraggi sono stati scelti con il diretto coinvolgimento degli insegnanti. In passato abbiamo ottenuto dei buoni risultati, ma ci siamo sempre chiesti fino a che punto i ragazzi avessero capito il messaggio, e avessero apprezzato il film. Stavolta vogliamo essere sicuri che la proiezione sia gradita al pubblico e stimoli un dialogo costruttivo.”.

Per la commemorazione sono stati organizzati due diversi incontri: il primo è previsto mercoledì 25 gennaio alle 9.30, in sala Kursaal, ed è rivolto alle classi quinte delle scuole elementari. In mattinata saranno proiettati degli spezzoni del film “Monsieur Batignole“, con un successivo spazio per commenti e discussioni.

Venerdì 27, invece, sempre in sala Kursaal, saranno ospitati gli allievi di terza media e del primo superiore, provenienti dagli istituti G. Leopardi e Fazzini-Mercantini. Il film in programma è “Lui è tornato“.

Monsieur Batignole” può essere considerata un’autocritica al comportamento francese durante la seconda guerra mondiale; sospesa a metà tra dramma e comicità, l’opera è stata paragonata a “La vita è bella”: la vicenda si svolge intorno alla figura di Edmond Batignole, macellaio parigino al tempo dell’occupazione nazista. Uomo di scarsi ideali, conduce la sua vita cercando di non inimicarsi la potenza occupante, senza però schierarsi esplicitamente in favore. La sua vita cambia nel momento in cui una benestante famiglia ebrea del suo quartiere viene deportata; il loro bambino, scampato all’arresto, è costretto a chiedere aiuto a Batignole per salvarsi. Il macellaio, perciò, si fa carico di innumerevoli rischi e le difficoltà per condurre lui e le sue due cugine oltre il confine svizzero.

Un taglio diverso, surreale, caratterizza invece il film “Lui è tornato“: in una normale società contemporanea, improvvisamente, Adolf Hitler ritorna in vita. Desideroso di risalire al comando della Germania, sfrutta i moderni sistemi di comunicazione per la sua propaganda. La trama si concentra su una domanda inquietante: quanta gente sarebbe disposta, in tempo di crisi, ad abbracciare le vecchie idee totalitarie e razziste, pur di recuperare il proprio benessere?

Questo è un quesito sulla quale l’Europa intera dovrebbe riflettere. Se nella realtà Hitler è morto, e tale resterà, altri uomini potrebbero far proprie idee sempre più radicali, e conquistare masse di persone provate dalle difficoltà, spaventate dal terrorismo, incapaci di pensare a linee politiche più costruttive.

Per questo, gli anni della crisi sono il periodo in cui bisogna maggiormente ricordare tragedie come l’Olocausto. Per non dimenticare, per non rifare gli errori del passato. Ieri sono stati deportati migliaia di ebrei. Domani, potrebbe essere il turno degli immigrati africani.