MONTEPRANDONE – La serie di eventi naturali anche catastrofici che negli ultimi giorni hanno coinvolto ancora una volta il Centro Italia e il Piceno – nevicata eccezionale e in contemporanea nuove scosse di terremoto nella zona dell’Appennino – hanno ovviamente creato molta sensibilità nella popolazione e nelle istituzioni in virtù di possibili nuovi accadimenti. Una delle questioni che ovviamente viene monitorata con più attenzione è la possibile piena di fiumi e torrenti che andranno a ricevere le acque provenienti dallo scioglimento dell’enorme massa nevosa e da eventuali altre precipitazioni piovose.

Bisogna rilevare che mentre le previsioni diano pioggia oltre che per la giornata odierna, lunedì 23 gennaio, e in parte per martedì, non sono invece attese forti precipitazioni nei giorni successivi mentre la temperatura nelle zone montane resterà bassa ancora per diversi giorni, senza superare di molto lo zero e contenendo così l’effetto di scioglimento della neve. Bisogna anche far presente che Claudio Netti, presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche, ha dichiarato come vi sia un “allarme ingiustificato” rispetto al rischio collegato allo scioglimenti delle nevi sugli invasi marchigiani protetti dalle dighe (clicca qui).

Queste doverose precisazioni servono per consentire di acquisire più informazioni rispetto ad un tema che, allo stesso tempo, non deve originare panico o apprensioni esagerate né, contemporaneamente, rientrare poi nel novero degli eventi inaspettati e straordinari.

Attualmente ad esempio il Comune di Monteprandone è all’opera per ripristinare gli argini del Tronto nella zona dove precedenti piene li avevano erosi. Il sindaco Stefano Stracci afferma: “Abbiamo segnalato alla sala operativa della Protezione Civile la necessità di ripristinarli, anche perché era in progetto da diverso tempo la costruzione di due pennelli da parte del Genio Civile per creare delle barriere di protezione. Progetto tuttavia mai finanziato e quindi non realizzato. A questo punto ho chiesto alla Protezione Civile la possibilità di intervenire per rafforzare la scarpata dell’argine in caso di innalzamento del livello del Tronto, così che si riduca l’erosione, per evitare poi fenomeni di inondazione”. Stracci ha disposto la chiusura della strada di ispezione, la cosiddetta pista ciclabile, nel tratto che va da Via dell’Industria al pontino sul Fosso Nuovo, fino al termine dei lavori.

Stracci afferma “che non sappiamo l’entità della piena del Tronto, né abbiamo la certezza che avverrà ma sappiamo che ci sono probabilità per cui essa abbia luogo, per cui stiamo intervenendo per motivi precauzionali nei punti dove gli argini sono più deboli”.

Un tema importante per evitare allagamenti è quello del funzionamento delle pompe di sollevamento, aspetto che negli ultimi anni ha creato qualche problema. Stracci afferma che “nei giorni scorsi la Provincia di Ascoli, allertata dal Comune di Monteprandone, ha provato le pompe che al momento sono dunque efficienti”.