MONTEPRANDONE – E’ stato un incontro raccolto, pieno di versi e musica. Massimo Pasqualone, docente universitario, critico d’arte e poeta, è stato ospite al Centro Pacetti nel pomeriggio del 21 gennaio.

Reduce dalla pubblicazione di varie raccolte poetiche, per le quali è stato insignito di numerosi premi, Pasqualone è tornato sul palco per presentare il suo ultimo libro in versi: “Le nostre lacrime ed altre sciocchezze”.

Il titolo, come spiega l’autore, è un riferimento a problemi e dolori della società contemporanea; il significato, però, non si esaurisce qui. Molto forte è la valenza degli occhi come centro delle emozioni. Se da una parte le lacrime sono uno sfogo per le grandi e piccole sofferenze, dall’altra gli sguardi assumono una vera e propria valenza linguistica, una forma di comunicazione universale per esternare i propri pensieri senza filtri. Non a caso, una delle poesie più importanti della raccolta parla proprio dell’incomunicabilità delle generazioni odierne, dal momento che le persone non si guardano più in viso.

Il termine “sciocchezze”, invece, è riferito ai contesti da cui sono tratti i vari componimenti: si parla per lo più di situazioni quotidiane, sempre legate a tristezza e sofferenza, fortunatamente non frequenti, ma che potrebbero capitare a chiunque senza preavviso.

L’evento si è aperto con un’esibizione alla chitarra, ad opera del trio “Faberacustic“; il gruppo ha messo in musica le più famose poesie di Fabrizio De André, opere di umanità desolata che si sono dimostrate un perfetto accompagnamento al male di vivere decantato da Pasqualone.

Le tristi melodie hanno poi lasciato il posto a letture del libro presentato. L’attrice Sara Palladini si è esibita con molto trasporto nell’interpretazione dei migliori versi della raccolta, ponendoli in una dimensione teatrale.

A dialogare con l’autore, invece, è stato il poeta Giarmando Dimarti, proponendo riflessioni sugli argomenti trattati, ed esponendo l’importanza degli stessi nella storia dell’arte moderna e contemporanea.

Da questa conversazione, è emerso anche il punto di vista dell’autore sulla realtà: Pasqualone lamenta, in particolare, che la società contemporanea ha perso di vista l’essenziale, e non riesce più a cogliere la sostanza delle cose. Per questo, promuove la poesia come mezzo di condivisione, perché tutti possano guardare il mondo con gli occhi di un poeta.