SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tra i due litiganti il terzo gode, recita un vecchio adagio. Ma in questo caso possiamo rimodulare il detto visto che, nella querelle sulla Multi Servizi, che ha coinvolto Domenico Pellei e Bruno Gabrielli, il terzo attore, Giorgio De Vecchis, sembra quello più inalberato.

LA VICENDA

Il passaggio “in house” alla partecipata di via Mamiani dei servizi cimiteriali e di gestione delle aree verdi e altri servizi comunali sembra destinato a far discutere. Qualche giorno fa il centrista Pellei esprimeva le sue riserve di carattere economico e sociale (clicca qui), visto che l’affidamento si toglie alla cooperativa Hobbit, che impiega prevalentemente soggetti disagiati socialmente come i disabili. Da lì la risposta di Bruno Gabrielli (Leggi Qui) che non manca di sottolineare (fra le righe) presunte implicazioni personali di Pellei nella vicenda (il fratello è presidente di “Hobbit”) garantendo in ogni caso “un risparmio di 25 mila euro” con il passaggio.

“IRROMPE” DE VECCHIS

Ulteriore terreno di scontro dev’esserci stato in mattinata quando si sono riuniti i capigruppo in vista del Consiglio Comunale del 28 gennaio, quando, fra bilancio consolidato e regolamento sulla rottamazione dei debiti, l’assise voterà pure sulla delibera che in novembre aveva pianificato l’internalizzazione dei due servizi.

Ed è qui che il terzo litigante, nella partita di singolo fra Gabrielli e Pellei, interviene. “Si tratta di una semplice scelta politica” tuona infatti Giorgio De Vecchis “perché non sappiamo in realtà se con l’affidamento alla Multi Servizi andiamo a risparmiare visto che non abbiamo potuto comparare le offerte con una gara a evidenza pubblica”.

RISPARMIO OPPURE NO PER LE CASSE COMUNALI?

Il consigliere del terzo polo a questo punto ricostruisce la vicenda: “Questi servizi erano stati affidati con una gara ristretta a cooperative di categoria B che danno lavoro ai disabili ad esempio ed è logico che costino di più perché la produttività di un disabile è certamente minore rispetto a quella di un lavoratore sano” commenta il politico.

Al consigliere non va giù dunque il “concetto” di economicità espresso dalla maggioranza: “Se si vuole tralasciare l’aspetto sociale e guardare al mero risparmio” rincara la dose De Vecchis “allora comparare i prezzi tra la Multi Servizi e una cooperativa sociale non è logico visto che il sovrapprezzo tra la gestione di “Hobbit” e l’attuale previsione era giustificato dalla funzione sociale che assolveva”. E alla fine il consigliere lancia una piccola “bomba”: “Se Gabrielli considera chiedere conto di un’analisi economica alla stregua di una dinamica meramente politica allora non ci resta che fare esposto alla Corte dei Conti o alla Procura“.