SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Commissione Affari Generali, presieduta dalla consigliera Morganti, ha visionato nel pomeriggio del 19 gennaio il bilancio di previsione 2017 del Ciip. La presenza durante il meeting del presidente Giacinto Alati è stata però l’occasione inevitabile per fare il punto della situazione sui lavori al cantiere del consorzio idrico in via Val Tiberina (volto a risolvere il problema allagamenti del quartiere), oggetto di incontro fra lo stesso presidente e i cittadini dell’Agraria qualche mese fa oltre che di una interrogazione in assise promossa dalla stessa Maria Rita Morganti. (Leggi Qui)

I lavori non progredivano allora, e questo era uno degli aspetti che più avevano mobilitato i residenti. E la situazione non sembra cambiata da allora. “L’azienda appaltante (la Simeone n.d.r.) ha contestato il progetto ma per noi devono in ogni caso lavorare e se trovano ostacoli lo devono far presente” chiosa Alati che però non ha nessuna intenzione di togliere l’appalto alla Simeone: “Proporrò al Cda di andare avanti con loro e di prendere atto delle riserve progettuali che hanno eccepito ma in ogni caso cambiare azienda ci costerebbe di più e rischierebbe di allungare ancora di più il termine dei lavori” chiude il presidente del Ciip.

Allora quali le soluzioni? Innanzitutto c’è un progetto di variante che il direttore dei lavori Nicola Antolini deve ancora presentare all’azienda. Una variante, qualcuno lo ricorderà, si rese necessaria da alcuni studi geologici che mischiarono le carte in tavola e che fermarono i lavori, parte dei motivi ostativi che contesta l’azienda. In ogni caso la fiducia di Alati per la Simeone è totale: “Lavoriamo con loro da anni e non abbiamo mai avuto problemi” dichiara il presidente che poi ci tiene a mettere i puntini sulle “i” , e il “Ciip” nel nome ne ha addirittura due. “E’ nostra intenzione risolvere le criticità di San Benedetto, piano piano riusciremo a risolvere i problemi e gli allagamenti ma in ogni caso voglio ricordare che da quando sono presidente il consorzio ha investito oltre 110 milioni di euro, ridistribuiti equamente fra qui, Ascoli e Fermo” chiude Alati sull’argomento.