Pier Giorgio Camaioni, in arte PGC, è solitamente un sambenedettese che ha nel suo dna critiche sferzanti che ogni tanto trasforma in articoli molto particolari tra i quali noi ‘peschiamo’ quelli che riteniamo ‘utili’ pur ritenendoli molto vicini alla pura provocazione. Quello che sto per pubblicare lo è e molto ma racchiude anche una realtà che è difficile da negare per chiunque. Anche se la realizzazione di quello che Pgc auspica non porterebbe benefici esattamente contrari ma un caos incredibile, nonostante appaia al momento come una… liberazione. Ecco quello che un tempo chiamavamo “I fax di Pgc“
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José Saramago l’avrebbe immaginato molto meglio di me, e forse ci avrebbe scritto un altro memorabile libro da Nobel (ambientandolo in Italia invece che in Portogallo).
Ma pensiamoci: cosa succederebbe se nell’Italia seduta sull’abisso, di colpo, oggi, si azzerassero TUTTE – ma proprio TUTTE – le istituzionali cariche di governo, elettive e non, dal Presidente della Repubblica all’ultimo Sindaco dell’ultimo degli 8.000 Comuni? Improvvisamente e senza preavviso: niente Governo niente ministri niente parlamentari (neppure europei) niente politici e amministratori di professione. Tutti a casa.
Dimissionati con garbo. Degradati col sorriso. Privati del Potere, come pistole scariche. Quindi, per cominciare, basta campagne elettorali (e non essendoci nessuno da eleggere, nuova legge elettorale morta prima di nascere); nessuno più ai talk show (finalmente programmi nuovi, depurati di politicanti, opinionisti, giornalisti-scrittori, sondaggisti…); Camera, Senato, Quirinale, gli innumerevoli Palazzi di Potere, le Sedi di Partito, i Nazareni… : vuoti(quanti spazi liberi, servirebbero solo delle potenti disinfestazioni). E i cosiddetti giornalisti, non più ridotti ad inseguire-ad accapigliarsi-ad allungare microfoni? Ma soprattutto: morta stecchita la burocrazia!
«Tutto questo – non mi dilungo, chi legge sa farsi il suo scenario, se un po’ conosce Saramago – oltre che stupendamente traumatico, sarebbe miracolosamente liberatorio e portatore di vincente ottimismo, se non di felicità.Da un momento all’altro dovremmo solo governarci da soli. Embè, dov’è il “difficile”? Difficile sarebbe far peggio, pur con la naturale inesperienza. Ma noi, non più striati di angoscia, saremmo come rinati, scattanti e pieni di forze, con la ri-voglia di fare-inventare-lavorare-crescere-studiare-voler bene-aiutare-vivere…
Senza quelli là – sussiegosi pagliacci e astuti piazzisti – tutto comincerebbe a funzionare MEGLIO quasi in automatico, semplicemente perché – succedendo tutto questo incredibilmente di colpo, ad un’ora X, proprio come nei romanzi di Saramago – le sopraffazioni, le furbizie, gli imbrogli, le ruberie, le malvagità non avrebbero il TEMPO di ri-nascere. Ogni cittadino, PER FORZA DA SOLO, agirebbe per istinto con Coscienza, Onestà, Intelligenza, Educazione, Gaiezza. Come quando sono spenti i semafori e ci regoliamo benissimo da soli. Ci troveremmo – non per sempre ma almeno per un po’ – in un nuovo Rinascimento.
Detto per inciso (cosa non secondaria), tutti avremmo subito più soldi in tasca. Ma senza aver tolto la paghetta ai nostri ex sgovernanti: li metteremmo ai lavori socialmente utili (una novità, per loro) al minimo dello stipendio. Finchè campano. Sbertucciarli senza esagerare, guai affamarli o torcergli un capello…
Su, pensiamoci. Intanto, senza gli sgovernanti che conosciamo, molti problemi legati al terremoto sarebbero già risolti. Come minimo sarebbero arrivate tutte le casette di legno e le stalle che servono»
Pier Giorgio Camaioni
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Non hai capito il senso che è chiaramente provocatorio (ma vedo che tu lo hai preso come un auspicio di Pier Giorgio) per cui l’effetto è fantasioso mentre la causa c’è e come. Viene anche spiegato per chi vuol capire.
Direttore ma l’assunto di questa provocazione quale sarebbe? Che i cittadini siano meglio dei politici? Ma ci siamo forse scordati che siamo in una democrazia rappresentativa e i politici sono regolarmente eletti dai cittadini? A me non piacciono le provocazioni che tendono a scaricare tutta la colpa sulla classe politica e a deresponsabilizzare totalmente i cittadini, anche perchè gran parte delle colpe ce l’hanno proprio i cittadini che decretano l’ascesa o il tracollo di certi politici senza meriti. Ma lei è davvero convinto che l’uomo del popolo o la massaia di casa possa gestire la Res Publica in maniera migliore… Leggi il resto »
È una provocazione nel momento giusto che magari si rivelerà utile. Chissà. Ho detto utile e non necessaria per motivi facilmente comprensibili, È invece sicuramente sbagliato e fuori tema prendere sul serio una provocazione.
Bisognerebbe ricordare all’ ingegnere che oramai anche
la “massaia” è laureata.. anzi ha pure il master di secondo livello internazionale…
Sto con Alessandro :)
Pgc è vero che fa una provocazione (che potrebbe essere dibattuta a lungo), comunque il risultato sarebbe solo una gestione della società in mano al mercato economico senza freni. Di fatti molti teorici del liberismo moderno chiedono l’abolizione della politica (che, tolti i pelosi riferimenti alla politica di basso conio) perché il mercato autoregolamentandosi, quindi autogestito dai cittadini privi di strutture politiche forti, riesca a garantire a tutti quel benessere di cui scrive anche Pgc.
Considera che prima dei temi economici, ci sono delle questioni molto più vitali come la sicurezza, lo stato di diritto, la difesa della proprietà privata… Io queste provocazioni così paradossali non le reputo costruttive per risolvere i problemi checché ne dica il direttore!
Sì sarebbe sempre il “mercato”, inteso come forza economica o, in un sistema ancora più brutale, fisica :D
Stando alla storia della filosofia il concetto di stato di natura e stato di diritto nasce prima di quello di libero mercato, e comunque il mercato ha delle dinamiche più speculative rispetto alla legge della giungla dove conta la sopravvienza
il messaggio che ognuno fà proprio dovrebbe essere questo: il ritorno a un cosidetto “anno zero” della democrazia, un ritorno alle origini dei principi democretici dove il cittadino a partire dal basso governi le scelte amministrative. vedo piu’ ilconcetto di città, di “polis” dove ilpopolo è chiamato alle scelte. la critica è rivolta alla burocrazia, alle regole , alle svrastrutture che imbrigliano le scelte. I principi di democrazia e libertà non vengono messi in discussione. I risparmioci sarebbe perchè coloroche hanno una visione di quello che succede , sono consapevoli che molte situazioni (fatte di uffici, risorse, governanti e politici)… Leggi il resto »