SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune di San Benedetto aderirà alla rottamazione delle cartelle esattoriali di Equitalia sancita dalla legge 193 del 2016, entrata in vigore il 1° dicembre. In realtà però, è improprio parlare di rottamazione delle cartelle Equitalia, visto che l’ente parteciperà alla “rottamazione” permettendo la definizione agevolata delle ingiunzioni a carico dei debitori.

Oggi infatti il regolamento per la partecipazione alla definizione dei debiti pregressi è passato in Commissione Bilancio, senza osservazioni particolari (se non qualche discussione) rispetto alla bozza predisposta dagli uffici e già esaminata, con parere favorevole, dal collegio dei revisori dei conti. Il punto sono semmai i tempi visto che l’approvazione del regolamento in assise dovrà avvenire entro il 1° di febbraio. Sessanta sono infatti i giorni previsti per l’adozione dal momento in cui il testo normativo è entrato in vigore.

La definizione agevolata “sconta” solo le sanzioni

Il regolamento sarà dunque inserito certamente nel prossimo Consiglio, previsto a giorni. Ma quali regole prevede l’adozione delle definizione agevolata? Innanzitutto tutti coloro che vorranno saldare le loro pendenze con il Comune (per Tasi, Tari, Imu ecc.) si vedranno “scontate soltanto le sanzioni e non anche gli interessi come invece previsto per la rottamazione delle cartelle emesse da Equitalia. Questo perché si tratta di un accorgimento preso in extremis dal legislatore per permettere che entrassero in corsa più Comuni possibili.

Il termine per l’adesione da parte dei cittadini “ingiunti” è quella del 31 marzo col Comune che tramite Bum e altri mezzi comunicherà i dettagli per la partecipazione alla definizione agevolata. Per chi aderirà (l’ente comunicherà il rigetto o l’accettazione entro 60 giorni) la prima rata è da pagare entro il 1° luglio, la rateizzazione massima è in 5 tranches e in ogni caso il 70% del debito va pagato entro il 2017.

Compensazione

Un aspetto interessante per i debitori del Comune è la possibilità della compensazione che, seppur, discussa in commissione da qualche consigliere, dovrebbe rientrare nel regolamento definitivo. In pratica chi vanta un credito, anche nei confronti dello Stato (per Iva o Irpef ad esempio) potrà compensare direttamente quanto dovuto, starà poi al Comune aspettare il rimborso dell’eventuale differenza.

Fideiussione per i maxi debiti

Un aspetto particolare poi riguarda i debiti di portata più consistente. Per aderire alla definizione agevolata infatti, chi è in “rosso” per oltre 50 mila euro dovrà, entro il 20 luglio, presentare anche una garanzia fideiussoria. Inutile ricordare poi, in ultima analisi che il pagamento insufficiente o oltre le scadenze delle rate comporterà la decadenza per il debitore dal piano di “ammortamento” del debito.