Di Alessandro Maria Bollettini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ieri, venerdì 13 gennaio, il Liceo Classico Leopardi ha vissuto una serata particolare, in contemporanea con altri 387 istituti classici sparsi in tutta Italia. Per la prima volta l’istituto sambenedettese ha preso parte all’iniziativa nazionale ideata tre anni fa da Rocco Schembra, docente di lettere ad Acireale: “La notte del Liceo Classico”.

Le porte del liceo di viale De Gasperi si sono aperte a migliaia di cittadini curiosi, che hanno gremito i corridoi della scuola e le sue aule, piene di sorprese. In ogni aula si è tenuta infatti un’attività diversa, ed è stato possibile per gli entusiasti visitatori balzare dalla rappresentazione di un simposio, ad una dimostrazione di coreografie, da un torneo di scacchi ad una recita teatrale. In poche ore il Liceo  è stato in grado di mostrare gran parte del suo repertorio, ma soprattutto la sua caratteristica essenziale: la versatilità. Non è un caso che con il passare degli anni, delle generazioni, dei secoli, il Classico sia sempre rimasto l’istituto superiore per eccellenza. Mentre nuove categorie di istituti vengono pensate, create e a volte soppresse a seconda delle necessità didattico-economiche, questa scuola superiore resiste ai vertici delle classifiche grazie alla sua capacità intrinseca di diversificare, di spaziare da testi di autori greci e latini vissuti migliaia di anni fa ad autori contemporanei, dall’apprendimento efficace e duraturo della lingua italiana allo studio della lingua inglese e delle scienze, dalla filosofia di Socrate a quella di Nietzsche. Sbalzi temporali millenari con un unico filo conduttore, il pensiero. La scuola che ieri si è aperta al pubblico, apre la mente, la rende capace di adattarsi alle varie situazioni della vita con lo spirito critico e di analisi che solo questo percorso didattico può donare.

Passeggiare ieri per i corridoi del Leopardi ha dato esattamente questa impressione, l’impressione di camminare tra ragazzi che sanno fare. Ragazzi che sanno improvvisare una sgargiante musica rock con una chitarra in mano, che sanno presentare con decisione e partecipazione emotiva le opere di un artista, che sanno calarsi nei panni di personaggi mitici e non, immedesimandosi nei loro sentimenti, nelle loro epoche.

Nella riuscita dell’evento hanno avuto un ruolo fondamentale i ragazzi stessi, che si sono improvvisati scenografi, organizzatori, costumisti ed a volte anche sceneggiatori. L’aiuto e lo stimolo dei professori è stato sicuramente importante, come sempre, ma il fatto che la serata, solo alla sua prima edizione, abbia avuto tanto successo è dovuto al fatto che gli studenti del Liceo Classico, ormai da anni, hanno imparato ad autogestirisi costruttivamente grazie alle assemblee di istituto. Durante le assemblee i ragazzi organizzano attività e percorsi culturali o sportivi, per favorire l’aggregazione tra gli studenti di diverse sezioni e di diversi anni, per questo dall’esterno si ha sempre l’idea di avere a che fare con una grande famiglia, in cui il lavoro è importante, ma la condivisione delle esperienze lo è di più.

Ad arricchire il programma sono stati tre ospiti di rilievo: Cristian Giammarini, famoso attore italiano, si è esibito in una performance teatrale nel contesto dell’aula magna; il Professor Stefano Traini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo, ha seguito un percorso dal nome “La comunicazione: strategie di pronto intervento”; l’astronoma Anna Maria Piersimoni, ha invece incuriosito gli auditori nel laboratorio di fisica.

In un’epoca in cui il trend delle iscrizioni classiche è generalmente negativo, eventi come questo non possono che far bene. La scuola aprirà ancora le porte sabato 22 gennaio per un Open Day, che si terrà dalle 16 alle 19, in cui saranno protagonisti i professori, che presenteranno i loro insegnamenti, ed ancora una volta gli studenti.