SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sinistra per San Benedetto attraverso l’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista Daniele Primavera interviene sulle vicende politiche che stanno dilaniando Forza Italia, sia a San Benedetto che ad Ascoli (dove, però, va fatta registrare la precisazione di Piera Seghetti, clicca qui), con un parallelo con la situazione che si è verificata nel decennio gaspariano.

“L’esperienza con Gaspari mi ha insegnato che la sopravvivenza di un’amministrazione non è un fatto secondario e che la capacità di tenere per quanto possibile coesa la propria coalizione pur nella burrasca delle ordinarie tensioni politiche è un pregio enorme – scrive Primavera – Questa innata vocazione nel caso gaspariano si è espressa in modo diverso nel corso degli anni: nei primi anni blindando la maggioranza con un rapporto fiduciario personale fortissimo, poi, quando i nodi hanno cominciato a raggiungere il pettine, trovando di volta in volta dei nemici interni da abbattere, prima io, poi Narcisi, poi Cipolloni e Menzietti, poi la Emili, Gaspari non ha accompagnato una effettiva capacità amministrativa, dato che dopo dieci anni si può dire senza timore di smentita che nessun grande tema abbia trovato una soluzione; e però, appunto, quell’amministrazione è sopravvissuta dieci anni”.

“Ora, che questa stabilità sia stata fonte di buona politica e buona amministrazione non mi sento di dirlo, e questo dovrebbe aprire una riflessione sugli argomenti governisti che animano il dibattito sulla legge elettorale, se fossimo in un contesto serio. Il fatto attuale, invece, è che nel marasma infantile e tutt’altro che dignitoso attualmente offerto ai cittadini dall’attuale maggioranza il sindaco Piunti, in termini di capacità di ricomposizione dei gruppi politici, semplicemente, non esiste” continua l’ex consigliere.

“D’altronde non è esistito quando le fibrillazioni fecero cadere il ben più capace Martinelli, di cui era vice. Non è esistito quando lui stesso ha provocato l’insanabile rottura con Luca Vignoli, che ha dilaniato il centrodestra per anni, agevolando la sopravvivenza dello stesso Gaspari. E, peggio di tutti, non è esistito in questi sette mesi neppure come Sindaco”.

Primavera elenca: “Non è riuscito a controllare il povero Muzi, vittima delle sue stesse ambizioni; non è riuscito a contenere Pignotti, autore di un imbarazzante intervento ai limiti del grottesco in consiglio comunale, i cui contenuti lo stesso sindaco è stato costretto a inseguire; non è riuscito a indicare la strada alla Girolami, che candidamente afferma di non aver votato il collega di partito perché boicottata per una presidenza di commissione, il ruolo sul piano personale più insignificante dell’universo politico mondiale; non è riuscito a suggerire il silenzio pubblico al suo segretario particolare, assunto discrezionalmente e finito in una schifosa baruffa su facebook col capogruppo di maggioranza Pignotti; e neppure interviene su un presidente del consiglio Gabrielli che, oltre a farsi protagonista di ruoli esecutivi che non gli spettano, arriva oggi a cacciare di fatto dal proprio gruppo consiliare un esponente di maggioranza”.

“E tutto questo per ragioni misere: posti di scarsissimo rilievo politico e di assoluta insignificanza. Figurarsi cosa succederà quando dovranno affrontare nomine ben più significative o scelte che coinvolgono i portafogli di amici e nemici. Il punto è che per quanto lo si contestasse – e fosse giusto farlo, dal mio punto di vista – Gaspari esisteva. Piunti no” termina la nota.