SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenica 8 gennaio si vota, a Palazzo San Filippo ad Ascoli, per il rinnovamento del Consiglio Provinciale. Otto sono in candidati consiglieri, ripartiti in tre liste di centrosinistra, sinistra e centrodestra. Quattro invece i rappresentanti dell’assise sambenedettese ovvero Tonino Capriotti afferente alla prima lista e la “triade” Balloni, Chiarini, Pignotti legata alla lista “L’altra provincia”.

Rivoluzione Delrio

Se vi state chiedendo come mai l’appeal di questo tipo di elezioni sia abbastanza basso, anche per quanto riguarda la copertura mediatica, forse la risposta sta nel decreto Delrio che dal 2014, a patto che prima ci fosse un interesse smodato per tali consultazioni, ha profondamente mutato il meccanismo elettorale delle tornate provinciali.

L’approvazione della legge 56 del 2014 ha profondamente modificato l’assetto e le funzioni delle province che a livello amministrativo sono state trasformate in “enti di area vasta” con competenze limitate rispetto al passato e con un restyling pressoché totale dei suoi organi legislativo (il consiglio) ed esecutivo (il presidente visto che le Giunte sono state abolite) soprattutto nel metodo di elezione che è diventato indiretto e nell’abolizione delle indennità aggiuntive di consiglieri e presidente.

Il Consiglio Provinciale

Il Consiglio provinciale, per cui si vota domenica vista la decadenza del mandato biennale, sarà costituito da 10 consiglieri (tanti ne spettano secondo la legge Delrio alle province sotto ai 300mila abitanti) . L’elettorato attivo e passivo in questo caso dunque coincide, visto che dalle 8 alle 20 domenica potranno votare i sindaci e i consiglieri dei 33 comuni della provincia. All’elettorato verranno consegnate in cabina delle schede di colore diverso a seconda della “fascia demografica” di appartenenza, a quel punto si apporrà la preferenza sulla lista e l’indicazione di un candidato consigliere fra i 20 in concorso. Questo perché, per questo tipo di elezioni di secondo livello, è previsto il metodo di voto ponderato che qui vi illustriamo.

Come funziona il voto ponderato?

Il meccanismo della ponderazione del voto tiene conto dunque della fascia demografica di afferenza dell’elettore. Una volta determinata la cifra individuale ponderata di ciascun candidato viene formata una graduatoria unica di tutti i candidati. In caso di situazioni di parità prevale il sesso meno rappresentato tra i consiglieri già eletti e, in caso di ulteriore parità, prevale il candidato più giovane.

Cinque sono le fasce previste per la Provincia di Ascoli e per ciascuna si calcola il valore percentuale del rapporto fra la popolazione della fascia e la popolazione dell’intera provincia e la stessa operazione viene compiuta anche comune per comune, calcolando il valore percentuale del rapporto tra popolazione del comune e popolazione dell’intera provincia.

Si confrontano a questo punto i valori percentuali ottenuti per fascia demografica e una volta determinati i valori di ognuna si determina l’indice di ponderazione del voto degli elettori dei comuni di ciascuna fascia demografica. L’indice di ponderazione è il risultato della divisione del valore percentuale della fascia demografica cui appartiene il comune per il numero complessivo dei sindaci e consiglieri appartenenti alla medesima fascia demografica, moltiplicato per 1.000. E di quel valore si terrà considerazione infine per attribuire il “peso” del voto di ogni elettore, che dunque in Comuni come San Benedetto e Ascoli sarà maggiore.