SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  A scuola ci sono i quadrimestri, lassi di tempo utili per le valutazioni degli insegnanti, in politica a quanto pare è utile ragionare in semestri. Nella veste di “professori” i consiglieri del Pd, che ad anno nuovo riservano “frustate” fresche all’amministrazione Piunti, bocciata “senza appello” e “insufficiente piena” per il commissario dei democratici Antimo Di Francesco, che assieme ai colleghi consiglieri Capriotti, Morganti e Perazzoli traccia il bilancio dei primi sei mesi di governo di Pasqualino Piunti in una lunga conferenza stampa. Assieme a loro anche la cavalleria di “rinforzo” del consigliere regionale Fabio Urbinati e del segretario del Circolo “Centro” Roberto Giobbi.

Di Francesco “boccia” Piunti

Per Di Francesco l’amministrazione difetta “di coraggio e di progettualità, nei fatti non conosciamo le loro linee di intervento, se non gli interventi spot di ordinaria amministrazione che hanno fatto in questi mesi” tuona il consigliere che quindi affonda il colpo: “Quello che hanno fatto loro nel primo semestre l’avrebbe fatto anche un commissario prefettizio”.

Le opere pubbliche sembrano poi un buon terreno di “battaglia” con Di Francesco che “piange” il mancato inserimento del lungomare nei piani dell’amministrazione e che non vede dietro l’angolo la risoluzione della questione Ballarin “a cui il Sindaco ha dato una scadenza di fine mandato”. La piscina poi potrebbe diventare un caso. Per il commissario dei democratici “sono stati fatti solo annunci” mentre Paolo Perazzoli la vede più “nera”: “La piscina non la completeranno per quest’anno, ormai è certo”.

“Il cero si consuma e la processione non cammina”

L’opposizione, almeno quella democratica, sembra dunque impaziente. Per Perazzoli è già passato “il dieci percento del mandato del Sindaco” e in maniera colorita chiosa: “Il cero si consuma e la processione non cammina” ad intendere e poi a sottolineare direttamente come Piunti sia “solo un mediatore, un navigante poco propenso a prendersi le responsabilità e questo me lo aspettavo”.

Il resto della conferenza stampa riserva altre stoccate, a far ben intendere che il tempo delle feste e degli abbracci stia finendo. E se Maria Rita Morganti si lamenta, ancora,  della “poca attenzione al sociale” dell’attuale guida cittadina, Tonino Capriotti si dice addirittura sbalordito “per il recente incarico esterno per la riscossione tributi, che arriva da un Sindaco che si è sempre vestito da buon padre di famiglia che non spende quello che non ha”. La sequenza di critiche e osservazioni non sembra placarsi e allora Roberto Giobbi, senza troppi giri di parole, definisce “dilettanti” gli avversari politici. Concetto calcato anche da Fabio Urbinati che, anche da membro della vecchia giunta, i sassolini dalle scarpe se li toglie al porto: “Gli annunci fatti finora dalla giunta, dai gruppi di acquisto solidale per il settore ittico, alla torre faro e la riqualificazione della banchina, è tutta farina del nostro sacco, azioni da noi iniziate” tuona l’assessore regionale.

Governo Ombra?

E allora per l’opposizione democratica, che pare più concentrata e focalizzata, anche perché le fatiche “referendarie” sono ormai alle spalle, non resta che un proposito, che annuncia Paolo Perazzoli: “Non ci resta che fare un governo ombra e proporre atti di indirizzo” perché per l’ex Sindaco “San Benedetto è immobile, mentre altre città fanno e producono. Di questo passo il divario con posti come Senigallia o Civitanova è destinato ad aumentare”.