SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel tardo pomeriggio del 13 dicembre si è riunita al Comune di San Benedetto la Commissione Sicurezza, per affrontare il delicato problema della movida molesta. Presiede Giacomo Massimiani, presenti inoltre, i consiglieri comunali Ballatore, Muzi, De Vecchis, Di Francesco, Mandrelli e Pompili. Intervenuti anche, il sindaco Piunti, il comandante dei vigili urbani Pietro D’Angeli, Antonio Core dell’associazione “Occhio Amico” e Giovanni Filippini, presidente del quartiere Marina Centro.

Apre il dibattito, il presidente della Commissione sicurezza Giacomo Massimiani, mostrandosi entusiasta di come un argomento così importante abbia generato tanta partecipazione. L’obiettivo preposto da Massimiani è quello di capire come si articola la problematica della movida molesta, confrontando di conseguenza tutte le proposte in gioco. Rivolge inoltre un ringraziamento alle forze di polizia e a tutti i cittadini attivi sul campo della sicurezza.

Prende poi la parola il sindaco Pasqualino Piunti, il quale evidenzia quanto sia centrale nell’attività amministrativa il problema sicurezza. Rileva altresì quanto sia utile una commissione propositiva come quella sulla sicurezza; che sappia mettere a disposizione tutte le competenze a disposizione. Definisce ineludibile il coordinamento tra le forze dell’ordine impiegate sul posto e le varie iniziative cittadine, con l’auspicio che queste vicende non vengano stigmatizzate e non ledano l’immagine della città. Nel concreto, il sindaco annuncia i vari interventi effettuati sul campo, tra gli altri, l’incremento dei sistemi di videosorveglianza, in costante coordinamento con la prefettura (nell’ultimo consiglio sono stati predisposti 90mila euro per un’installazione che riguardi tutti i punti nevralgici della città).

Interviene poi il comandante dei vigili urbani Pietro D’Angeli, confermando il livello di complessità concernente le dinamiche di vita notturna dei giovani, quando questa degenera in quella che viene definita “movida molesta”. Pone l’accento sulla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali e di come il fenomeno subirebbe una drastica riduzione, se si adottasse una politica che intervenisse sull’apposizione di limiti. Secondo D’Angeli, in altre città italiane lo strumento della vigilanza privata sta prendendo sempre più piede, e conferma l’importanza di un impiego di personale nelle zone interessate. Il fenomeno in questione combina aspetti amministrativi e penali, necessita perciò di interventi paralleli da parte di altre forze dell’ordine.

Il consigliere Flavia Mandrelli interroga il comandante circa il problema del consumo di alcol minorile. A tal proposito, D’Angeli sottolinea come questo problema vada oltre il concetto di movida, questo argomento presuppone una linea di controlli che coinvolga soprattutto gli esercizi commerciali. I controlli in borghese si basano prevalentemente sulla tempistica, ma dobbiamo tenere presente che l’atteggiamento dei minori risulta spesso di ostacolo.

La parola passa al vicepresidente di commissione Antimo di Francesco, il quale focalizza l’attenzione sull’importanza del coinvolgimento e dell’ascolto; la problematica richiede poi elementi di concretezza. La priorità è di mettere al centro del programma, strumenti e risorse tali da garantire sicurezza, un progetto fondato sul confronto. Di Francesco ricorda episodi recenti di rilevante gravità, motivo d’intervento da parte dell’amministrazione e delle forze di polizia, ma anche di varie associazioni volontaristiche. Ribadisce poi l’importanza della ripartizione delle spese nei diversi interventi attuabili, tra cui: l’estensione dell’area di videosorveglianza in tutti i punti nevralgici della città, il potenziamento dell’illuminazione nei luoghi in cui risulta carente e l’intensificazione dei controlli, in collaborazione con tutte le forze dell’ordine. Di Francesco propone inoltre di adottare piattaforme web di quartiere, in modo da rafforzare drasticamente i rapporti tra cittadini e amministrazione. Un’informatica, questa, capace di arrogarsi anche il delicato compito di educare circa i problemi che coinvolgono il mondo giovanile, tra cui l’abuso di alcol; il web come sensibilizzazione per prevenire i fenomeni di movifa molesta.

Flavia Mandrelli iterviene sostenendo come l’educazione debba coinvolgere soprattutto le famiglie, al cui interno è necessario individuare i principali controllori. Nota come spesso ci sia disinteresse da parte delle famiglie riguardo alla vita notturna dei propri figli. Si discosta poi da Di Francesco circa il tema dell’utilizzo di piattaforme web come sistema di intervento da parte dei cittadini, sostenendo che questi ultimi debbano principalmente rivolgersi alle forze di polizia, senza autoproclamarsi vigilantes.

Immediata la puntualizzazione di Di Francesco, il consigliere afferma che queste piattaforme non debbano essere viste come una sorta di social network cittadino, ma come uno strumento di rapida segnalazione e intervento.

Non si fa attendere la replica del sindaco Piunti, che ricorda alla Mandrelli come la questione piattaforma web fosse presente anche nel programma elettorale di Perazzoli. Piunti considera questi, degli strumenti che forniscono maggiore prontezza d’intervento.

E’ la volta del consigliere Giorgio de Vecchis, il quale fa notare subito come l’argomento in questione abbia sforato il tema movida molesta, e abbia raggiunto un concetto sicurezza inteso in senso generale. Si discosta dai colleghi circa le iniziative di confronto da attuare in presenza dei giovani, che siano limitate ai casi patologici, affermando come sia riduttivo educare solo quando i giovani ci danno fastidio. De Vecchis ricorda come nelle campagne elettorali di tutti i candidati si facesse riferimento agli impianti di videosorveglianza, e che non c’è niente di nuovo da inventare. Chiede perciò quali saranno in concreto gli interventi a riguardo, quanto sia alto livello di sofisticatezza delle telecamere e la relativa tempistica. Domanda inoltre come l’amministrazione intenda approcciarsi a questi interventi dal punto di vista economico; nello specifico, se tali interventi toglieranno risorse a interventi riguardanti alti campi.

Il comandante D’Angeli individua 17 punti dotati di telecamere, queste ultime, in grado di individuare i numeri di targa e i dati dei veicoli segnalati.

Interviene poi Antonico Core, rappresentante dell’associazione Occhio Amico di Porto d’Ascoli. Core estende il problema sicurezza, confutando la tesi Flavia Mandrelli circa l’inefficienza delle piattaforme web, facendo pertanto riferimento a dei casi concreti in cui l’intervento dei cittadini sul web, si sia dimostrato fondamentale in termini di celerità ed efficienza. Core ammonisce le passate amministrazioni, asserendo come non sia stato effettuato alcun investimento in 10 anni, riguardo al tema della sicurezza. L’autofinanziamento di Occhio amico, mirato alla distribuzione di vademecum agli anziani, vuole dimostrare l’alto livello di efficienza che una collaborazione sociale può rivestire. Termina il proprio intervento, soffermandosi su alcuni punti cruciali in tema di sicurezza, quali: la ristrutturazione dei sottopassi, l’apporto di risorse umane da affiancare ai sistemi di videosorveglianza, e la necessità di un numero maggiore di forze di polizia distribuite nei quartieri.

Chiude la seduta il sindaco Piunti che, alla luce delle opinione precedentemente esternate, rimarca il livello di emergenza che riguarda l’argomento sicurezza. Il bilancio non fa sorridere i cittadini, ma sarà gestito per ottenere interventi mirati ed efficienti.­