SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Partito Democratico sembra voler lasciare solo carbone sotto l’albero dell’amministrazione Piunti. Almeno questo sembrerebbe il senso della nota stampa “pre natalizia” diffusa dal capogruppo (nonché commissario) del partito Antimo Di Francesco.

Il politico fa un bilancio dei “cinque mesi e oltre” del governo della città da parte di Punti. Anche se a sentire il leader dei democratici sarebbe stato un “non governo” visto che per Di Francesco la gestione del centrodestra, nel periodo preso in esame è stata “poco risolutiva e concreta sui problemi più sentiti dai cittadini”, come il “progetto sicurezza che ad oggi è rimasto solo sulla carta” o ancora  “il piano organico della manutenzione, decoro urbano e pulizia della città” che per il democratico è stato “tanto sbandierato dal sindaco con riferimento agli interventi di riqualificazione dei quartieri e delle loro aree verdi”.

Nella lunga nota stampa si parla di mancanza “di strategia efficace e visione di insieme” e si portano ad esempio le iniziative post sisma, che correlate ai rischi affini al turismo, hanno colorato le ultime pagine politiche. Da questo punto di vista Di Francesco denuncia “assenza di progettualità ed idee”. Il politico poi si sofferma anche sulla vicenda lungomare, “non condividiamo la scelta di non terminarlo” dice e  sulla questione “Ballarin”  su cui, parole sue ” è sceso un assordante silenzio al contrario del percorso di partecipazione ascolto e confronto che doveva esserci con i cittadini su questo importante progetto”.

Di Francesco poi riserva le ultime cartucce a quella sorta di asse instaurato fra San Benedetto e Ascoli che la politica locale ha potuto notare in questa settimana e che ha visto i sindaci delle due città impegnati in più di un meeting durante i quali si è parlato, fra le altre cose, anche della questione “Ospedale Unico”.

“Vogliamo evidenziare è la subalternità politica di Piunti al sindaco di Ascoli Castelli su varie questioni e tematiche territoriali e che registrano un condizionamento politico costante che sta ponendo il sindaco e la città di San Benedetto in una posizione di grande debolezza politica rispetto ad Ascoli e soprattutto di isolamento territoriale” questo l’attacco che il Pd, con termini piuttosto chiari e perentori,  riserva “all’alleanza” Piunti-Castelli con il capogruppo Pd che chiosa infine “San Benedetto non deve essere relegata a ricoprire  una funzione marginale e da comprimaria nel panorama territoriale sotto l’egida delle scelte politiche del sindaco di Ascoli e subirle passivamente.”