SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ottavio Palladini rompe il “mini silenzio stampa” in cui era calata la Sambenedettese in questa settimana, regime forse instaurato per placare qualche polemica di troppo trapelata in settimana. Senza le consuete chiacchierate coi giocatori di metà settimana ci pensa allora il mister a riprendere il filo del discorso interrotto nell’immediato post partita di Sant’arcangelo.

A mente fredda Palladini non butta via la partita in Romagna e si consola con qualche osservazione: “Abbiamo tenuto molto più palla di loro, nel secondo tempo, fino all’ingiusto rigore concesso abbiamo avuto sempre il possesso e, se Sabatino avesse segnato, credo proprio che la partita l’avremmo portata a casa noi” sottolinea l’allenatore che poi ribadisce un concetto “ora come ora non posso rinunciare all’idea di giocare sempre la palla perché non ho giocatori in grado di permetterci un approccio diverso.” “Dobbiamo proporre gioco e migliorarci, poi le cose possono andare bene o possono andare male ma l’importante è avere ambizione”chiosa.

Al di là di tutto però la sua squadra arriva da tre pareggi consecutivi “una questione di fortuna ed episodi secondo me perché se avessimo vinto contro il Modena o l’Albinoleffe non avremmo rubato nulla” mette in chiaro Palladini che poi, in risposta a qualche critica piovuta negli ultimi giorni, si toglie un sassolino dalla scarpa: “Le critiche fanno parte del calcio e le accetto quando sono costruttive, se invece sono volte a sfasciare non mi vanno più bene perché questa squadra sta facendo bene e non c’è nulla da sfasciare, semmai c’è da costruire ulteriormente” commenta laconico.

Passando invece ai più imminenti impegni di campo l’allenatore dice di aspettarsi un Ancona “in salute e reduce da alcuni buoni risultati negli ultimi turni” per quella che sarà “una partita tosta da cui mi aspetto una prestazione importante da parte dei miei, come richiede un derby così sentito”. E per fare questa prestazione Palladini avrà a disposizione quasi tutta la rosa, se si fa eccezione per il lungo degente Stefano Ferrario che non verrà convocato assieme a Isaac N’Tow che paga le fatiche infrasettimanali ricadendo nel solito affaticamento al flessore.

Si prospetta dunque il solito 4-3-3, con Palladini che sembra aver archiviato la tentazione trequartista, non adoperato a Santarcangelo “per i tempi che occorrono alla squadra a assimilare un cambio del genere”. E allora proviamo a buttare giù questo 11:

Aridità

Di Filippo Mori Radi Pezzotti (Di Pasquale)

Berardocco

Lulli          Sabatino

Mancuso Sorrentino Tortolano