ANCONA – Ci sono voluti appena quindici giorni per esaminare, approfondire e dare il via libera, oggi, in terza Commissione “Governo del Territorio”, al Piano energetico ambientale regionale (PEAR2020). Tempi record e ampia convergenza (unico astenuto il vicepresidente della Commissione Sandro Bisonni, Misto) su un testo improntato ad una sempre maggiore produzione di energia (elettrica e termica) a partire da fonti rinnovabili e ad una forte riduzione dei consumi complessivi di energia, anche a fronte dell’utilizzo di tecnologie più avanzate, ecocompatibili e ecosostenibili. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Commissione, Andrea Biancani, relatore di maggioranza sul provvedimento, sia per il celere ed attento lavoro svolto dall’intera Commissione, ma soprattutto per il contenuto del testo che è stato prodotto.

“Il Pear rappresenta uno degli atti più importanti e caratterizzanti una legislatura regionale – ha rilevato Biancani – in questo caso, viene lanciato un chiaro segnale verso l’efficientamento energetico e la promozione di energie rinnovabili”. “Approvare in Aula il Pear entro la fine dell’anno – ha aggiunto – consentirà di attingere a circa 9,4 milioni di euro da fondi POR FESR che verranno, in larga parte, indirizzati a bandi per le piccole e medie imprese marchigiane che vorranno effettuare interventi di diagnosi ed adeguamento energetico. Sei milioni di euro verranno, invece, indirizzati verso Enti pubblici per interventi di efficientamento di fabbricati e illuminazione pubblica. Attraverso il Piano, inoltre, si avranno ripercussione positive anche in altri settori nevralgici, quali quello del trasporto, dell’industria e dell’ambiente”.

Obiettivo principale del PEAR è quello di portare, entro il 2020, la quota di energia rinnovabile al 25,8% del totale prodotto e di ridurre il consumo complessivo di energia, sempre entro quella data, del 20%. Soddisfazione è stata espressa anche dal relatore di minoranza, Peppino Giorgini (M5S), “perché – ha affermato – questo PEAR è tutta un’altra cosa rispetto ai precedenti, ha un grande respiro verso le rinnovabili, mira alla riduzione dell’inquinamento, guarda al futuro di medio e lungo periodo, collocandosi sul solco di quanto previsto dalla strategia europea Horizon2020”.