MONTEPRANDONE – “Ringraziamo i cittadini di Monteprandone sia per la grande partecipazione al voto (70,35%) sia per l’esito del referendum, con il No al 59,50% e il Sì al 39,60%“: così il gruppo consiliare Partecipare per Cambiare saluta l’esito del voto al referendum costituzionale del 4 dicembre nel comune piceno: “Abbiamo sempre contestato le politiche realizzate da una classe dirigente proposta come nuova ma vecchia dentro, che una volta giunta nelle stanze del potere si è subito dimenticata dei reali bisogni di noi cittadini”

“Una classe dirigente che, invece di rottamare la vecchia politica, ne ha subito incarnato gli aspetti peggiori e ha finito per sferrare un forte attacco anche alla Carta Costituzionale, il bene più prezioso per la nostra democrazia, approvando una riforma confusionaria, mal scritta e, soprattutto, diretta a limitare il nostro diritto di voto e ad aumentare a dismisura il potere dei partiti” si legge nella nota.

“Noi siamo nati per opporci a questo tipo di politica, che mira ad estromettere sempre più i cittadini dalla vita democratica del paese. Per questo ci siamo battuti a Monteprandone, nota roccaforte del Pd renziano, per far conoscere alla popolazione i tanti e fondamentali motivi per cui votare No al referendum costituzionale, organizzando a Centobuchi anche un evento informativo con il Comitato per il No della Provincia di Ascoli Piceno” continua Partecipare per Cambiare.

“Non possiamo, quindi, che essere estremamente soddisfatti. Ai cittadini di Monteprandone va il ringraziamento di tutti noi per aver fatto sentire così forte la loro voce e per aver difeso i loro diritti sanciti dalla Costituzione dicendo in massa No a questa riforma sbagliata. Adesso è ora di ripartire tutt’insieme perché, come a livello nazionale, anche sul nostro territorio un’altra politica è possibile, una politica svincolata dalle logiche e dagli interessi di parte e che abbia solamente a cuore i diritti e i bisogni di tutti noi cittadini. Riappropriamoci del nostro futuro perché il futuro ci aspetta!” è la conclusione della nota firmata dai consiglieri comunali Stefano Ciampini, Marino Lattanzi e Luciana Balestra.