SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due notizie, una bella una molto meno. Quella bella è che tutti i dipendenti, calciatori compresi, sono stati pagati ieri dal presidente Fedeli con netto anticipo. Un aspetto che riguarda le grandi società anzi le grandissime, la Samb lo sta diventando.

Non lasciamoci quindi prendere dallo scoraggiamento ma principalmente dalla convinzione sbagliata che, per la nostra gloriosa squadra, andare in serie cadetta è come scalare il Kappadue. Il presidente ha anche precisato che, ad una domanda un po’ provocatoria di ieri in sala stampa “La vogliono far risparmiare per forza…” lui ha risposto che è molto amareggiato per il pareggio con la terzultima in classifica e per la brutta prestazione che fa perdere voglia ed entusiasmo. Ha aggiunto anche che, dopo quello che ha visto contro Albinoleffe e Modena, servirà qualche investimento in più rispetto a quanto immaginava.

Se nella concitazione dopo la gara non mi sono espresso chiaramente questo è il mio vero pensiero“. Anzi mi ha confermato l’impressione che sembra più convinto lui di voler e poter salire in serie B che tutto l’ambiente sambenedettese. “I rinforzi arriveranno ma dovranno essere mirati. Ho programmi ambiziosi ma alcuni acquisti estivi non mi sembrano all’altezza. Se per caso qualche calciatore è penalizzato dalla pressione che dà una tifoseria da serie B come quella di San Benedetto, evidentemente la Samb non fa per loro. Magari in un ambiente più tranquillo potrebbero rendere molto di più. Lo dico anche per la loro carriera“.

Dopo queste parole molto chiare la parola passa a Federico che è il diesse sul quale il presidente ha puntato fortemente. Continuando nella bella notizia, ripeto per l’ennesima volta che con Franco Fedeli si parla solo di calcio (sbagliando e azzeccandoci) e non di tribunali o creditori. Motivo per cui ha il sacrosanto diritto di pretendere sempre il meglio. Ognuno ha il carattere che ha e lui lo fa con il suo. Vietarglielo non mi pare cosa giusta e buona. Io, il suo modo di fare, lo ritengo molto utile per offrire alla squadra stimoli che qualcuno pare abbia perso. All’Inter, per esempio, manca proprio questo aspetto. Il mio rammarico è che Fedeli non vive il nostro ambiente tutti i giorni ma solo tre ore ogni domenica. Magari prossimamente avrà l’opportunità di stare più vicino alla squadra.

La cosa meno bella riguarda capitan Pezzotti che, è vero, ieri non ha disputato una gran partita ma, da lì a fargli accuse pesanti e scriverle sui muri non mi sembra giusto. Il ragazzo si è sempre impegnato al massimo, per un intero campionato ha accettato la panchina per motivi burocratici, contribuendo oltretutto a tenere in modo egregio uno spogliatoio che lo ritiene un vero leader. Mi è stato detto che a fine gara ha fatto un gesto antipatico nei confronti di chi lo insultava invece di criticarlo semplicemente per la prestazione tecnica. Se è vero se ne sarà subito pentito e, credo, sia pronto a chiedere scusa. Il suo attaccamento alla maglia a me sembra fuori discussione ma ciò non gli eviterà un 5 o un 4 in pagella che nulla, però, ha a che fare con insulti o cose del genere.

SAMB-MODENA 1-1. IL MIO COMMENTO SU ESPRESSO ROSSOBLU

REGALATA MEZZORA. Nonostante non avessimo mai visto una Sambenedettese così brutta, anche oggi la vittoria e quindi tre preziosi punti sono sfuggiti per un soffio. Con grande rammarico della tifoseria rossoblu. Insomma, se con l’Albinoleffe c’eravamo rimasti tutti male, oggi è stato peggio perché l’avversario era più abbordabile e tre punti sembravano a portata di mano.

Ammettere poi che il pareggio è stato giusto fa aumentare la rabbia. Infatti, anche se i rossoblu potevano riportarsi in vantaggio con un calcio di rigore che Mancuso ha letteralmente regalato tra le mani di Manfredini, agli emiliani va il merito di aver tenuto sotto scacco per tutta la prima mezzora di gioco una squadra con ben 17 punti in più. Anche se nessuno, credo neanche mister Palladini, si aspettava una partenza così forte e tanta aggressività da parte degli uomini di Ezio Capuano.

Ma forse è andata male proprio per il cambio di allenatore che ha motivato i canarini come pochi altri tecnici sanno fare. Il tecnico campano, ‘bestia nera’ della Samb era, e tanto è stato anche oggi. È riuscito a togliere la paura dal cervello di una formazione giovane, paura che l’aveva attanagliata nella gara interna con il Pordenone persa per 3 a 0. Ho visto quella gara in televisione e la sensazione che i nostri ne avrebbero fatto un boccone era maturata in tutto l’ambiente, forse calciatori compresi. Si spiega soltanto così la ‘mollezza’ con cui hanno affrontato le fasi iniziali del gioco, gli ospiti sembravano una formazione prima in classifica venuta al Riviera delle Palme per accaparrarsi i tre punti. È nato lì il punto conquistato con merito e con quella scaltrezza che va attribuita principalmente al loro tecnico.

Tanto è che Ottavio Palladini ha ammesso molto candidamente, a fine gara, che non aveva idea di come avrebbe giocato il Modena; giustamente non aveva avuto occasioni per poter prendere contromisure.

In un campionato ci stanno gare così e nessuno deve scoraggiarsi:  lo stesso Capuano ha detto con grande chiarezza “La Sambenedettese è una grandissima squadra che fa simbiosi con un tifo e una tradizione di grande livello”

Ma forse nasce lì il problema principale di una formazione molto forte ma considerata dall’ambiente inadatta e non pronta per puntare alle prime posizioni. Ma perché, se si trova nell’alta classifica ed ha più da recriminare che da perdere per i punti che ha?

Lo stesso Franco Fedeli poco fa in conferenza stampa ha detto che lui ci crede ma ha la sensazione da essere contornato da un ambiente che ritiene ‘miracolosa’ l’attuale classifica. Non è possibile una cosa del genere perché ci facciamo male da soli. Crederci è fondamentale nella vita, figuriamoci nel calcio dove i valori sono spesso determinati dalla voglia di vincere.

Adesso la gara di Sant’Arcangelo diventa un bivio tra il ritornare tra le primissime e perdersi a metà classifica. Forza Samb.