SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Basta un Sì”, il tema della campagna referendaria con cui il Partito democratico è impegnato per il voto del prossimo 4 dicembre sulla revisione dell’attuale Costituzione, ha portato in città Andrea Orlando, ministro della Giustizia del governo Renzi.

Di fronte ad un folto pubblico, nella sede dell’Associazione Pescatori hanno accompagnato l’intervento del ministro il segretario del circolo Pd “Guido Ianni”, Roberto Giobbi; il coordinatore comunale di “Basta un “Sì”, Pier Giorgio Giorgi; il consigliere regionale del Pd, Fabio Urbinati e la coordinatrice comunale di “Basta un Sì”, Margherita Sorge. Raggiunti di lì a poco dal senatore del Pd, Francesco Verducci.

Toccante l’intervento a margine del vice-sindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi, che ha portato il saluto dei suoi concittadini così duramente colpiti dai tre recenti terremoti.

Dopo i vari interventi introduttivi, il senatore Verducci, da parte sua ha negato che questa riforma sia stata voluta e sia sostenuta dai mercati internazionali e dalla grande finanza, ma piuttosto da chi si aspetta una democrazia più efficace e rapida. Mentre se la parte Prima della Costituzione relativa ai principi fondamentali non è stata ancora compiutamente attuata, lo si deve al fatto che l’attuale sistema politico-parlamentare non lo ha sostanzialmente consentito.

Il ministro Orlando ha poi illustrato i punti politici principali di una riforma che ha l’obiettivo di dare stabilità al sistema e di imprimere un nuovo assetto parlamentare che valga per l’immediato ma anche per le future generazioni.

Pur dicendosi contrario alla nuova legge elettorale collegata alla riforma – il cosiddetto “Italicum” che potrebbe trasformare in maggioranza parlamentare una minoranza elettorale – Orlando si è detto convinto che intanto occorre dare un “Sì” convinto non tanto per Renzi e il suo governo, ma per l’Italia, per colmare il solco scavato dall’antipolitica e per dare al nostro Paese quella forza su cui punta l’Europa per restare in piedi.