SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune di San Benedetto ha avviato oggi le procedure per la conclusione del progetto Sprar “Oltre” sul territorio cittadino. Poche righe di una lettera che il Sindaco Piunti ha inviato al settore dirigenziale preposto in cui si chiedono “informazioni per la conclusione del progetto e il trasferimento in altra sede” di chi in questo momento è accolto dal servizio.

Nella lettera il primo cittadino chiede anche, vista la scadenza del 31 dicembre della convenzione, “la sospensione dell’invio di nuovi beneficiari”.

Ma cos’è il Servizio Sprar? 

Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) è una sorta di “rete” di centri definibili di “seconda accoglienza”(per differenziarli dai Cda) destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale anche se talvolta, negli ultimi anni, il sistema ha accolto anche immigrati non definibili come rifugiati o richiedenti asilo, sopperendo alle carenze dei Centri di Accoglienza e della cosiddetta “rete primaria”. Lo Sprar si occupa principalmente di accogliere e avviare l’integrazione sociale dei rifugiati e dei richiedenti asilo e i suoprogetti prevedono l’accoglienza dei beneficiari in appartamenti, hotel talvolta o in centri collettivi, e il parallelo svolgimento di una serie di attività per favorire la loro integrazione sul territorio che li ospita. Gli Sprar sono finanziati attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo e il Ministero dell’Interno emana ogni tre anni un bando per l’assegnazione dei posti a cui possono accedere gli enti locali.

Luca Spadoni commenta sui social

Dietro alla decisione dell’amministrazione, ancora non spiegata ufficialmente, potrebbe esserci anche il fattore dell’emergenza di alloggi a cui fa fronte la città, che è stata in prima linea in questi mesi nell’accoglienza dei terremotati. Non tutti però la pensano così con la notizia della mancata prosecuzione che non è passata inosservata e, tra gli altri, l’ex Assessore della Giunta Gaspari nonché esponente di Sel Luca Spadoni dedica al tema un lungo appello sui social in cui, in riferimento anche agli ultimi fatti che hanno coinvolto il Consigliere Comunale Stefano Muzi, arriva a definire l’attuale amministrazione come  “permeata da una cultura che vede nel diverso, nel più povero, nell’emarginato non una persona da accogliere e da aiutare, ma un nemico da combattere e da scacciare”. In questo senso poi Spadoni chiude il suo post auspicandosi un intervento dell’opposizione o di come la chiama lui della “San Benedetto democratica”.