SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel pomeriggio del 16 novembre l’amministratore unico dell’Ascoli Picchio, Andrea Cardinaletti, ha comunicato l’intenzione di giocare da un’altra parte la gara contro il Perugia in programma il 19 novembre al Del Duca.

Lo stadio, oggetto di verifiche dopo i sisma di agosto e ottobre, al momento non pare disponibile ad ospitare i match dei bianconeri.

Il dirigente bianconero, quindi, è intenzionato a far giocare la squadra fuori Ascoli: “Cesena, Pescara e San Benedetto tra le possibilità. Giocare in Riviera sfaterebbe un tabù“.

Apriti cielo. Sui Social Network si sono create discussioni riguardo a questa possibilità. I supporter rossoblu hanno paleso in vari modi la loro contrarietà ad ospitare i cugini ascolani. Tra i numerosi commenti sono riportabili solo frasi del tipo “Mai”, “Scordatevelo”, “Assolutamente no”, “Stiamo scherzando?”. Il resto delle opinioni sono impronunciabili ma comunque negativi all’approdo dell’Ascoli Picchio al Riviera delle Palme.

Sul versante ascolano la maggior parte delle reazioni sono molto simili, naturalmente contrari al trasferimento in Riviera. “Siamo alla follia”, “Non può essere”, “E’ uno scherzo” tra i più citati oltre ai commenti più coloriti.

Quindi la maggior parte dei supporter rossoblu e bianconeri sono uniti (si fa per dire) per dire no all’eventuale possibilità di far giocare l’Ascoli Picchio a San Benedetto.

Eppure fra tanta ostilità c’è comunque qualche voce favorevole (rivierasca e ascolana) all’ospitalità in Riviera. “Giocherebbero a San Benedetto a causa del terremoto, sarebbe un atto di solidarietà”, “Sarebbe una bella pagina di sport e vita”, “Dovremmo appoggiare questa iniziativa”.

Colpisce per la sua emotività un commento in particolare. “C’è gente che soffre e ha perso tutto a causa dei sisma e noi stiamo qua a dividerci per una partita di pallone. Non ci sono parole”.