OFFIDA – Il terremoto dell’ottobre del 2016 verrà ricordato principalmente per i danni architettonici che ha portato in eredità, mettendo in ginocchio e “ferendo” una parte consistente del patrimonio storico-artistico marchigiano.

Se da un lato il sisma di quest’autunno ha risparmiato tante lacrime, come quelle versate per le vittime di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto in estate, dall’altro però a piangere sono i nostri monumenti, testimonianze della ricca storia del Centro Italia e delle Marche che sono state “graffiate” dalle scosse più che dal tempo e dagli eventi.

Un esempio è la Chiesa di Santa Maria della Rocca ad Offida, che il sisma ha lesionato nelle mura esterne quanto nel campanile di uno dei più antichi “templi” della nostra Regione. Il terremoto ha letteralmente “graffiato” un pezzo di storia vecchio quasi 700 anni. Era il 1330 infatti quando sopra ai dirupi a Ovest della cittadina si iniziò ad erigere la chiesa, sui terreni donati anni prima alla potente Abbazia di Farfa da Longino D’Azone, signore di origine franca che dominò su Offida intorno all’anno mille.

Sono dunque tanti gli anni e la storia passati sotto le tre absidi gotiche della “Rocca”, così come gli eventi naturali tra i quali il terremoto del 1943 che lesionò gravemente il campanile. A riprova che la furia della natura sa essere più distruttiva della furia dell’uomo e delle sue azioni più malvagie anche un episodio della Seconda Guerra Mondiale.

E’ il giugno 1944 e la liberazione di Roma dai nazisti da parte delle truppe del generale americano Clark è avvenuta da poco. A Offida, come in altre località picene, sono ancora stanziati i soldati del Reich che, per evitare o quantomeno rendere più difficoltosa l’avanzata degli Alleati, distruggono il ponte della tramvia elettrica che collegava Offida con la stazione ferroviaria di Castel di Lama, il ponte della “strada Mezzina” sul torrente Lava, due ponticelli sistemati sotto i dirupi che circondavano Offida e, nel centro storico, fanno saltare le principali fonti di comunicazione ed il trasformatore che forniva la corrente elettrica.*

Santa Maria della Rocca faceva parte dello stesso piano coi nazisti che minarono interamente la base del dirupo sopra al quale sorge il “tempio”, con l’intento di distruggerlo e bloccare la strada sottostante. Le mine però non esplosero, gli Alleati entrarono ad Offida il 19 giugno 1944 e gli offidani attribuirono la mancata distruzione della loro chiesa a un miracolo della Madonna.

*fonte Offida. Storia, monumenti, folklore, Offida 1987.