SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Uno sfogo che fa discutere, quello di mister Ottavio Palladini, al termine della vittoria per 2-0 della Samb sul Teramo. Intanto, per chi volesse rivederlo, ecco qui la registrazione.

Partiamo dal nostro titolo: Palladini ha ragione anche quando ha torto.

Vediamo perché ha ragione.

  1. Perché era irragionevole ritenere la formazione rossoblu composta da brocchi e “speriamo di salvarci” dopo la sconfitta di Reggio Emilia. Una partita negativa, contro una squadra costruita per arrivare prima e in trasferta, ci può stare. Una sconfitta non può modificare il giudizio su un cammino virtuoso compiuto nella prima parte del campionato. Così come una singola vittoria non può far pensare che non ci siano più problemi.
  2. Perché nessuno, ad agosto, avrebbe immaginato che la formazione rossoblu si sarebbe ritrovata, il 13 novembre, a due punti dal primo posto (oggi) o anche a quattro (dopo Reggio). Esclusi Sabatino e Pezzotti, oltre Sorrentino, di fatto, la squadra è stata totalmente rinnovata e al momento si gioca praticamente senza centravanti di ruolo.
  3. Perché Palladini ha l’autorità tale per tenere in mano l’ambiente rossoblu, esaltante in caso di vittoria e autodistruttivo a volte nelle difficoltà. Ottavio è leader riconosciuto della Samb in campo e in città, quello che dice pesa doppio.
  4. Perché uno sfogo come quello odierno può starci e fa capire come Palladini sia allenatore vero, non costruito, non politicamente corretto ma schietto, almeno nell’unico ambiente dove fino ad ora ha allenato, a San Benedetto. Pane al pane e vino al vino, si può, talvolta si deve.

Dunque Palladini ha ragione, anche quando ha torto. Vediamo quando.

  1. La conferenza stampa si tiene appunto di fronte ai giornalisti e non all’intero insieme dei tifosi. Per cui va bene affrontare direttamente i giornalisti, ma è anche sbagliato separare i giornalisti dall’ambiente rossoblu. Non abbiamo la rassegna stampa di quanto scritto o detto dai colleghi questa settimana. Sappiamo però che se qualcuno ha criticato anche eccessivamente la squadra, eravamo di fronte ad una eventuale eco di tifosi che ne condividevano l’opinione. Separare il giudizio (se c’è stato in settimana) dei giornalisti da quello di molti tifosi non va bene nell’ottica della “compattezza” dell’ambiente.
  2. Non vi era alcun intento malizioso, interpretiamo, nel collega che chiedeva al presidente Fedeli se il secondo tempo della Samb fosse migliore della prima frazione. Anche secondo noi il primo tempo è stato giocato molto bene dai rossoblu, che hanno iniziato la seconda parte dell’incontro sulla stessa tensione positiva, lasciando però al Teramo il modo di reagire dopo il primo gol di Mancuso. Ma i giornalisti ci sono per fare domande, non è bene reagire troppo visceralmente ad una domanda tra l’altro non provocatoria, ci è sembrato.
  3. Sfoghi come quelli odierni non sarebbero accettati facilmente in altri ambienti rispetto a San Benedetto. Probabilmente neanche a San Benedetto sarebbero accettati da parte di altri allenatori. Palladini gode di un affetto di tipo speciale essendo sambenedettese, ex giocatore della Samb e allenatore che ha ottenuto già grandi risultati con questa squadra. Ottavio è, infatti, uno di noi.

La scorsa settimana Nazzareno Perotti è dovuto saggiamente intervenire per evitare che la mole dei commenti che stavano arrivando diventasse voce unica dopo la sconfitta di Reggio Emilia. E cioè che la Samb non valeva nulla, che bisognava pensare solo a salvarsi, eccetera eccetera. Trovate qui l’articolo.