SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Usb Marche (sindacato nazionale dei Vigili del Fuoco) ha diramato una nota agli organi di stampa che riportiamo e pubblichiamo.

Dall’inizio della emergenza dovuta alle scosse sismiche, dopo che i pompieri hanno badato alle urgenze legate al lavoro (messa in sicurezza e soccorso a persone, cose e animali) chiediamo che i nostri responsabili, coloro che sono incaricati del buon funzionamento della ‘macchina del soccorso’, mostrassero una maggiore stima e attenzione nei riguardi di noi operatori che stiamo accettando turni di 48 o anche 60 ore di lavoro settimanali sottraendo tempo e energie alle nostre faccende private.

Ad un incontro con il Direttore Regionale, ingegner Bonessio, e ad un incontro con il Comandante provinciale, ingegner Malizia, abbiamo chiesto:

di applicare la norma sull’appalto per la pulizia dei locali e ambienti di lavoro che prevede maggiore cura se il numero degli operatori raddoppia a causa di calamità;

di applicare la norma sull’appalto per la ristorazione che prevede anche esso l’adeguamento per la fornitura di pasti se un addetto svolge un turno di lavoro di 18 o 24 ore;

infine abbiamo chiesto banali attenzioni per la messa in sicurezza di strutture e manufatti, andiamo a curare i paesi e le case dei cittadini quando abbiamo dentro le sedi parti pericolanti trattenute da cordicelle e spaghi.

Ora che sono trascorse molte settimane dall’evento critico e che i soccorsi sono stati lecitamente dislocati sul territorio, ci appare incomprensibile il torpore dei colleghi (che non sono operativi) delegati a seguire questi aspetti.

Lo abbiamo chiesto già dal 10 di settembre, è molto seccante che (al comando di Ascoli in particolare) la voce di chi deve tutelare i lavoratori, ossia il sindacato,  sia percepita come un disturbo e non come una risorsa per raggiungere uno Stato migliore.