GROTTAMMARE – “Ospitiamo trentacinque persone in fuga dalla guerra in varie parti del mondo” spiega il sindaco Piergallini agli studenti riuniti davanti al monumento ai caduti in occasione del 4 novembre.

Le parole del primo cittadino arrivano in una data che rientra a pieno titolo tra quelle da ricordare: la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. È dal 1919 che l’Italia ricorda in questo giorno la vittoria della prima guerra mondiale e da diversi anni la città di Grottammare dedica questo momento particolare alla pace e a coloro che hanno perso la vita o gli affetti per conquistarla.

La guerra non è lontana da noi, né nello spazio né nel tempo, e a provarlo ci sono i tanti rifugiati che la città accoglie. Piergallini spiega: “Dobbiamo essere capaci di conoscerli per capire realtà diverse“. Proprio di realtà si parla quando si affronta il tema dell’immigrazione. Non è “un fenomeno” e nemmeno “un’ondata” ma “una realtà”. Capire queste persone e le loro esigenze è fondamentale per “diventare più umani“, sottolinea il primo cittadino.

I fortunati ascoltatori di queste parole sono stati gli studenti dell’Isc Leopardi, secondaria Toscanini e dell’istituto Virgo Lauretana. “Il vero senso a questa giornata commemorativa – spiega Alessandra Biocca – lo hanno dato loro“. I ragazzi – affiancati da docenti e istituzioni civili e militari – non sono rimasti sordi a questo messaggio e si sono impegnati con dedizione e sensibilità in alcuni elaborati presentati durante la mattinata.