La Commissione Europea si è permessa di chiedere al Governo Italiano “chiarimenti” rispetto alle “spese straordinarie” che la Repubblica Italiana vorrebbe sostenere per la ricostruzione a seguito del terremoto del 24 agosto 2016.

Si badi bene: chiarimenti riguardanti le spese per ricostruire tre piccoli borghi dell’Italia Centrale che hanno pagato con 298 vittime l’inclemenza della natura combinata con abitazioni costruite quando non vi erano tecniche di costruzione anti-sismica. La Commissione Europea dunque non concede alla Repubblica Italiana alcuna “flessibilità” (un termine che è un ossimoro assoluto) per investimenti in ambito di prevenzione anti-sismica. Puoi ricostruire una casa crollata. Non puoi rendere sicura una casa.

Parliamo di decine di miliardi necessari per migliorare la resistenza sismica di centinaia di migliaia se non milioni di abitazioni in tutto il Bel Paese. Avremmo la sicurezza che oggi ci garantisce la tecnologia e la professionalità di ingegneri, architetti e manovali, e la necessità di impiegare una quantità enorme di lavoro oggi disoccupato.

Riteniamo pertanto doveroso ribaltare la sciocca vignetta pubblicata da Charlie Hebdo dopo il terremoto del 24 agosto. La “Mafia” con gli edifici secolari di Arquata, Amatrice e Accumoli non c’entra nulla: è l’Unione Europea con la sua Bce che preferisce regalare 80 miliardi al mese alle banche, e invece negare alla Repubblica Italiana di investire denaro per salvare la vita ai suoi cittadini.

Liberi di spendere in più per le sepolture, ma guai a spendere per evitare che ci siano nuove morti da piangere.