SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Laddove il predecessore arabescava (si scrive per alleggerire) progetti e sconvolgimenti, per poi ritrovarsi con una cartella stampa ricca d’annunci e di marce indietro, il novello sindaco Pasqualino Piunti ha palesemente scelto la strategia opposta: pochi voli azzardati, anzi, pochi voli a prescindere.
Le ristrettezze del bilancio comunale, complice l’austerità che imperversa lungo l’asse Roma-Bruxelles, non fanno felici gli amministratori locali; non è un caso che Piunti abbia apprezzato l’intervento, tutto incentrato sulle difficoltà finanziarie, di un oppositore loquace come De Vecchis, di Orgoglio Sambenedettese. L’incertezza dei dati di bilancio attuali e futuri non consente effettivamente di sbilanciarsi, e va dato atto al sindaco in carica che il basso profilo scelto in consiglio comunale durante la presentazione del Programma di Mandato è coerente con una campagna elettorale che, pur povera di annunci, è stata premiata dagli elettori.
Certamente c’era da aspettarsi però qualche dettaglio in più, sulle slide proiettate in sala consiliare: qualche priorità, qualche tempistica. Il basso profilo piuntiano ha tuttavia un pregio: non consentirà alle opposizioni, almeno nella prima fase del mandato, di lanciarsi all’attacco spettacolare della guida dell’amministrazione comunale. Un po’ per una questione ovvia, comune a tutte le nuove amministrazioni; un po’ perché senza l’annuncio, viene a mancare anche l’oggetto della critica potenziale.
Memore di chi scopriva il fianco alle facili invettive dei cittadini e degli oppositori, Piunti si è coperto così tanto che persino una gelata dovrebbe trovarlo ben riparato.
E se è giusto rimarcare come una città non viva di Sogni, bisognerà però anche ricordare che una città come San Benedetto deve viaggiare lungo solidi binari di Idee. E le idee, fra i politici di maggioranza o di opposizione, e i cittadini, ci sono. L’azione amministrativa quotidiana, fatta a volte di noiose presure (una buca nella strada, un senso unico da cambiare, un muretto pericolante, una lamentela senza senso o senza soluzione), dovrà comunque essere dipanata ma al suo fianco occorre anche individuare obiettivi di medio-lungo periodo.
Organizzare un confronto tra tutti gli attori cittadini è un compito non semplice, che potrà condurre ad un vero cambiamento della città non prima di un paio d’anni. Ma l’attuale amministrazione si trova nelle condizioni di sviluppare progettazioni condivise premettendo che la loro realizzazione sarà possibile solo laddove si recuperino risorse. Sapere in che modo agire sul Ballarin, sul lungomare, sulla Bretella, sull’Albula, sui torrenti che sfociano in mare, sul Piano di Spiaggia, sulla “movida” e via discorrendo, e poi realizzare quanto emerso dal confronto pubblico in una seconda fase, sarebbe una rivoluzione per una città che sta stancamente arenandosi.
Magari nei prossimi articoli entreremo nel dettaglio sui vari punti elencati sinteticamente. Eppure il Libro delle Idee andrebbe scritto proprio ora, perché fra 12 o peggio 24 mesi, non sarà già più possibile.
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Di libri dei sogni ne abbiamo a bizzeffe nella libreria! Condivido il tuo articolo meno il punto sulla bretella che non si farà mai, inutile perdere tempo e denaro e continuare ad illudere i fessacchiotti che credono alle favole! Per gli altri punti che faccia SOLO progetti realizzabili e possibili, pochi ma con reale possibilità di realizzazione. Si coinvolgano il più possibile i cittadini alla discussione e si passi all’opera secondo “cash” in cassa! Fare ulteriori debiti oltre a quelli immensi della passata amministrazione non ci porterà da nessuna parte!Cosa proponevi del programma elettorale? Fai quello, è sufficente! Se ti… Leggi il resto »
Ma se i “cash” non ci sono? Fare solo progetti realizzabili dice ? Il problema non è tanto l’allenatore ma la struttura societaria. Per quanto riguarda la gestione locale la data spartiacque è stata il 31 Maggio 2010 (D.M. nr.78/10). Da allora è crollato il dogma di autonomia finanziaria di ogni singolo comune.
Questa consapevolezza sarebbe davvero indice di trasparenza…
Quello che intendevo è che comunque, pur in carenza di risorse, si attivino delle progettualità che siano le migliori possibili, considerati i tempi. Poi i fondi in qualche modo, o con molta pazienza, possono arrivare.
Il non fare per non essere criticati consegnerà questa città alla mediocrità per i prossimi anni. Ma è evidente che tutto sommato sia pienamente coerente con il livello medio dell’elettorato.
Giusto mantenere un basso profilo in linea con la scarsità di risorse, i libri dei sogni non servono. Però sarebbe utile quel minimo di progettualità sui temi ampiamente dibattuti in campagna elettorale, ad esempio invece di pensare a togliere i parcheggi a pagamento sul lungomare e la tassa di soggiorno, li destinerei realmente al completamento del lungomare che va riprogettato con qualche ambizione in più. Mi colpisce anche lo stanziamento di 300mila euro per il Ballarin, quando il progetto vincente ne richiederebbe 10 volte tanto: forse si vuole ripiegare su una soluzione molto più economica, tipo quella che prospettai io?… Leggi il resto »
Primo mi dispiace, ma questa storia che non ci sono soldi è molto falsa. Il totale delle entrate comunali è di oltre 50 milioni di €. Se leviamo il 30% imputabile al costo del personale rimangono da gestire 35 milioni di €! Fino ad ora questi 35 milioni sono stati utilizzati interamente per la spesa corrente, adesso c’è la possibilità di fare delle politiche di bilancio diverse. Se non si vogliono fare e continuare sulla strada di Gaspari, basta dirlo ed essere chiari, non serve dire che i soldi non ci sono perchè le tasse le paghiamo ed anche care,… Leggi il resto »
Alessandro, gran parte delle risorse attuali sono assorbite da spesa corrente legata a contratti pluriennali, e mutui che vincolano anch’essi per anni, non è facile recuperare fondi da destinare ad investimenti, anche se sono con te che sarebbe doveroso destinare una quota significativa ai nuovi progetti, magari minimizzando gli sprechi. Si può fare, ma bisogna andare ad analizzare bene le possibilità di risparmio che ci sono, senza sacrificare servizi necessari (vedi il polverone delle ludoteche), tagliare il superfluo o meno prioritario in base a chiare scelte politiche per investire in innovazione… Considera però che l’amministrazione Gaspari non garantiva nemmeno la… Leggi il resto »