SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ve lo ricordate Francesco Calanchi? Molti in Riviera sicuramente sì. E anche con affetto.

Francesco Calanchi è stato un giocatore della Sambenedettese in Serie D nella stagione 2000-01. Il presidente era un certo Luciano Gaucci e i rossoblu, dopo anni difficili, riuscirono ad approdare alla fine dell’annata in serie C2 tornando dopo svariato tempo nel calcio professionistico.

Calanchi aveva soltanto 19 anni e proveniva dalle giovanili della Lucchese. Con la Samb, in quel campionato, giocò 27 partite realizzando due reti. Fu uno dei protagonisti indiscussi della promozione ed entrò nel cuore dei tifosi rossoblu. L’anno dopo andò alla Lucchese ma per il giocatore originario di Pistoia, San Benedetto rimase una meta molto importante.

In seguito giocò anche con il Fano, Scafatese, Cattolica, Tolentino e Pistoiese. Nel 2005-06 fece parte del Cervia quando la squadra romagnola era al centro del noto format/reality televisivo di Mediaset e l’allenatore era il famoso Ciccio Graziani. Calanchi fu uno dei vincitori della trasmissione e andò in ritiro con la Juventus.

L’ex difensore rossoblu negli ultimi giorni è tornato a far parlare di sé ma non per il calcio giocato. Il sito Must Review ha dedicato uno spazio a Calanchi dato che nonostante la sua dignitosa carriera calcistica non ha mai trascurato, negli ultimi anni, una passione grande: la cucina.

Attualmente il cuoco-calciatore gestisce l’attività di famiglia, la Macelleria Maurizio di Pistoia e studia da cuoco professionista. Nell’intervista rilasciata a Giacomo Bernardi per Must Review, Calanchi ha affermato: “In questi anni ho imparato l’arte del macellaio, un mestiere antico, di valore. Cerchiamo di fornire ai nostri clienti un’ampia scelta, prodotti freschi e di qualità delle nostre zone. Con il tempo mi piacerebbe diventare una macelleria-ristorante, servendo i nostri prodotti da mangiare sul posto per aperitivi e pranzi. Seguo diversi corsi professionali e ho avuto anche l’opportunità di svolgere uno stage al ristorante Atman, gestito dallo chef stellato Igles Corelli”.

L’ex difensore ha rilasciato anche parole dolci per la Samb e la città rivierasca: “A San Benedetto sono diventato giocatore e uomo, in quella stagione sono cresciuto moltissimo sia dal punto di vista calcistico che caratteriale. Fra l’altro, visti i piedi, mi hanno spostato in difesa ed è stata una grande svolta per la mia carriera”.

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