SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Leggi i voti ai rossoblu dopo il 2 a 2 di Venezia, che tanto amaro in bocca lascia per una vittoria quasi “assaporata” ma un sapore altrettanto dolce rimane per una squadra che da tempo non regalava certe emozioni, in certi campi, ai suoi tifosi.

 Pegorin 6,5: Nel primo tempo mette paura a tutta la retroguardia andando a vuoto su un cross di Fabris e un po’ di incertezza non se la toglie per tutta la partita. Dalla sua parte bisogna dire che non è facile dare sicurezza quando si vede il campo a “singhiozzo”. Nessuna colpa sui due gol e anzi un paio di interventi decisivi impediscono alla palla di insaccarsi in rete per la terza volta.

Di Filippo 6: Marsura è un cliente difficile per tutti e probabilmente lo sarebbe anche in serie superiori. Certo il rischio di schierare un centrale difensivo da terzino è proprio quello di poter concedere qualcosa in termini di velocità e infatti sono tante le volte in cui il giovane abruzzese si fa superare. L’impegno e l’abnegazione non mancano però e lo dimostra anche quando va a fare il centrale, mantenendo il sangue freddo, nei minuti finali.

Ferrario e Mori 7: Chiamati davvero a fare gli straordinari i due centrali rossoblu visto il gioco dei veneti, che ricercavano continuamente il cross in mezzo per le punte. A tratti è stoica la resistenza che oppongono a un Venezia che portava dai 4 ai 5 uomini in area nel finale. Mori in particolare si segnala per due interventi al limite del prodigioso in scivolata. Leoni.(83′ Tavanti al posto di Mori; s.v. Entra in emergenza e si fa vedere una sola volta con una discesa in contropiede).

Pezzotti 6,5: Più facilitato rispetto a Di Filippo visto che dalle sue parti agiva Fabris che, seppur impressionante per qualità e quantità, non è un fulmine di guerra come Marsura e allora il capitano ha il tempo e lo spazio per qualche “zingarata” in avanti e in un paio di occasioni va anche al tiro, murato. Resta sempre la sensazione che potrebbe essere molto più pericoloso se andasse di più sul fondo.

Berardocco 6,5: Sempre notevole la calma con cui affronta situazioni pericolose. La palla sembra non scottare mai se è nei suoi pedi. Nella sua partita è mancata però una maggiore rapidità nello smistamento del pallone e, a tratti, anche un po’ di cattiveria in più nei contrasti non avrebbe “guastato”.

Damonte 7: Non ha il dinamismo di Lulli né la sua rapidità e questo si nota quando l’avversario salta la prima opposizione e va rincorso. Riesce però generalmente a sopperire e a non far rimpiangere il titolare grazie a una fisicità notevole e a dei piedi e un pensiero sorprendentemente evoluti: il pallone che serve a Mancuso negli ultimi istanti di gara ha un solo aggettivo, che è tutto un programma: “alla Pirlo”.

Sabatino 8: E’ il miglior in campo dei suoi nonostante la prova maiuscola degli attaccanti. E quando un centrocampista si prende i riflettori a discapito di chi gioca più vicino alla porta e alla gloria è perché autore di qualcosa di straordinario. Straordinario ieri infatti Sabatino, in ogni fase, dal recupero del pallone, in cui si fa sentire con la giusta “cattiveria”, alla qualità in appoggio fino alla puntualità e precisione dell’inserimento che porta al gol del vantaggio. Unico.

 Mancuso 7: Corre come un dannato per tutta la partita trovando anche la lucidità per calciare in porta. Una porta che purtroppo per lui era presidiata da un Facchin in stato di grazia che all’ultimo respiro gli nega un gol  praticamente già iscritto al tabellino. Tanto sacrificio può però portare qualche conseguenza in termini di lucidità: forse un po’ ingenuo quando si appoggia su Marsura provocando il primo rigore, poi fallito dall’ex Lanciano Ferrari.

Sorrentino 7,5: Si divora due gol almeno, gol che avrebbero quasi certamente portato a San Benedetto i 3 punti. Riflettendoci bene però, se un calciatore come Sorrentino, semplicemente straordinario per sacrificio, corsa e intelligenza tattica fosse anche uno spietato realizzatore, probabilmente a San Benedetto saremmo costretti a guardarlo solo in tv. (95′ Crescenzo s.v.).

Tortolano 7,5: Non costantemente dentro il match, che qualche volta gli sfugge, specialmente nella fase difensiva. Quando si accende però regala la fisionomia e i tratti del campione: entra con grande qualità nella sceneggiatura di entrambi i gol, prima prendendo alla sprovvista tutta la difesa veneta e piazzando un assist al “bacio” per Sabatino e poi con un’azione straripante anche se un po’ fortunosa con cui sigla il 2 a 0 che fa sognare i tifosi rossoblu. Campioncino.(73′ Candellori 6,5: Entra a 20′ dalla fine e ha un approccio decisamente positivo: un paio di strappi tutti muscoli e esuberanza e un prezioso recupero di testa su una palla che sembrava persa e che frutta un’occasione da gol clamorosa, salvata poi da Facchin su Sorrentino).

Palladini 7,5: A volte nella vita le risorse a disposizione fanno la differenza. Non può contare infatti sui ricambi del più quotato collega Pippo Inzaghi e paga la panchina più corta nella fase cruciale di sofferenza nel secondo tempo. Un peccato perché nel primo aveva imbrigliato alla grande la macchina di “Superpippo” mentre nella ripresa gli aveva sferrato due colpi da “knock out”. O quasi. Si sta rivelando un tecnico di grandissimo valore anche adesso che, in Lega Pro, l’asticella si è alzata.