FERMO –  Duemilatredici. Un giovane artista di nome Alessandro Rak realizza un piccolo capolavoro dell’animazione italiana: “L’arte della felicità” e affida al protagonista di questa storia una domanda secca:: “Non pensi che a un certo punto qualcuno si ribellerà”? La risposta è spiazzante: “Solo se qualcun’altro gli toglie i telefilm”.

Ma il tv show deve essere sempre e solo puro divertissement? Non sembra pensarla così l’organizzazione Popsophia. Nella sua presentazione si legge infatti che si tratta dell’unica associazione italiana “dedicata alla pop – filosofia, un genere culturale internazionale che coniuga la riflessione filosofica con i fenomeni pop della cultura di massa”. La serie tv diventa così, sfilando le lenti kantiane delle categorie, “la più importante opera d’arte contemporanea”.

Quello di Popsophia è un impegno che dura tutto l’anno e che viene supportato, tra gli altri, dal patrocinio della presidenza della Repubblica. Oltre ad un laboratorio permanente e a corsi di formazione, l’associazione diretta dalla docente Lucrezia Ercoli, propone il festival “Philofiction, estetica e filosofia delle serie tv”.

In programma a Fermo dal 6 all’8 ottobre l’evento “utilizza l’approccio innovativo della pop – filosofia per analizzare la ricchezza e la complessità delle serie tv”, come è possibile leggere nel sito dell’organizzazione.

Tanti i partecipanti autorevoli intervenuti durante la tre giorni allestita nella Sala degli artisti e nell’auditorium San Martino di Fermo. Giovedì 6 due importanti masterclass. La prima ha visto protagonista Luca Vecchi dei The pills (collettivo nato “come workshop”, ammette lo stesso componente) in un intervento sulla web serie. Con il giovane youtuber si ripercorre la storia della serialità “all’italiana”, il cui vero pioniere è stato Carlo Freccero. Non prima di aver ammesso che oggi “guardare le serie tv è diventato un lavoro part – time“. La seconda lezione è stata coordinata della sceneggiatrice maceratese Valentina Capecci, autrice di serie più tradizionali come “I cesaroni”.

Non sono mancati i momenti di approfondimento. Per il tema Pop crime, sugli avvocati seriali “Da Perry Mason a Law & order”, è intervenuto Simone Emiliani, affrontando il tema dell’ambiguità insita nella figura del difensore. Sulla “Filosofia di Trono di spade” si sono confrontati i due pensatori Monia Andreani e Tommaso Ariemma. È proprio quest’ultimo a raccontare di aver appassionato i suoi alunni allo studio di Platone, utilizzando alcune sequenze della serie americana. Non solo. Lo show ripropone infatti il concetto machiavellico di politica staccata da morale. À la mode delle Vite parallele di Plutarco, il filosofo si cimenta nell’analisi speculare di alcuni personaggi, tra cui Tywin Lannister, paragonato a Cesare Borgia.

La seconda giornata è stata aperta dalla masterclass del regista Alessandro Valori, noto per aver girato nelle zone del fermano il film  “Dove saltano i pesci”. Igor Giostra, presidente della camera penale di Fermi, ha analizzato il tema “Farsi giustizia da Dexter a Daredevil” mentre il giornalista Salvatore Patriarca e l’avvocato Tommaso Fiore hanno trattato l’argomento “Gomorra: da finzione televisiva a realtà giudiziaria”.

Previsto per oggi il ritorno di Valentina Capecci e Alessandro Valori in una masterclass sull’audience. La giornata si tinge di rosa per la chiusura. Dopo aver affrontato il tema di “Amo dunque sono:  tra Platone e Grey’s anatomy”, il festival verrà allietato dallo spettacolo filosofico – musicale “Eroticamente: l’educazione sentimentale da Lucio Battisti a Sex and the city”.

Il progetto culturale e formativo nazionale inedito è stato realizzato in collaborazione con l’amministrazione di Fermo, l’Accademia di Belle Arti di Macerata, l’ufficio scolastico provinciale e l’ordine degli Avvocati di Fermo.