SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Qualche giorno fa abbiamo dato spazio (leggi qui) all’appello di Sel che in merito all’art.10 della legge regionale 16/2015, dichiarata incostituzionale, sottolineava l’irregolarità dei permessi edilizi rilasciati in vigore della legge, anche conosciuta come ‘Piano Casa’.

Raccogliamo oggi anche un appello di Peppe Giorgini, Consigliere Regionale pentastellato, che sul tema, in data 16 gennaio 2016 inviò una denuncia alle Procure della Repubblica di Ancona, Ascoli, Pesaro, Fermo, Macerata e Urbino. Il Consgliere M5S, che il 15 settembre ha presentato interrogazione consiliare e diffida sempre a tema ‘Piano Casa’, dirama una nota in cui mette in guardia “i comuni e i cittadini dai possibili contenziosi che si potrebbero innescare, visto il volume dei permessi rilasciati e da rilasciare in forza della legge dichiarata incostituzionale il 20 luglio”. 

Giorgini spiega come “molti dei titoli abilitativi edilizi rilasciati, potrebbero riguardare porzioni di lavori già eseguiti i quali non potevano essere autorizzati e ciò potrebbe aprire a ricorsi da parte di terzi vista dalla parte delle amministrazioni” sottolinea il politico “per non parlare delle possibili cause fra acquirenti (che hanno acquistato alloggi “viziati”) e venditori, anche a 20 anni dall’inizio dei lavori”.

Ricordiamo infine come la “porzione di lavori già eseguiti” a cui fa riferimento il Consigliere si riferisce a tutti i lavori che sono stati eseguiti nel non rispetto del Decreto Ministeriale 144 del 1968  nei parametri da esso fissati per le altezze, i volumi e in particolare per le distanze fra edifici.  Di fatti la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la deroga che la legge 16 concedeva proprio in relazione al Decreto del ’68.