GROTTAMMARE – I frammenti della scultura danneggiata nei giorni scorsi (CLICCA QUI) nel Parco della Madonnina sono al sicuro. Tre cittadini – Rosanna Sebastiani, Letizia Alesi e Antonia Speranza – hanno provveduto a consegnarli al personale dell’ufficio Cultura. Si tratta di due delle cinque teste di colomba che formano la corona apicale dell’opera “Dialogo per la pace nel mondo”, eseguita dal Maestro Francesco Santori e di nuovo bersaglio di brutali atti di vandalismo.

L’amministrazione comunale sta pensando a una sua diversa  collocazione per frenare queste azioni criminose, che non sono nuove né alla scultura stessa, né al contesto che la accoglie: l’opera è stata danneggiata pesantemente nel 2014, con la mozzatura di tutte  e cinque le teste di colomba che la ornano; in precedenza, più volte fu sradicato e bruciato l’ alberello di ulivo, poco distante, piantato nel 2002 in memoria dell’incontro a Grottammare di due attiviste per la pace in Palestina; sorti analoghe toccarono alla targa commemorativa in marmo.

La scultura commissionata dall’amministrazione comunale allo scultore grottammarese Francesco Santori nasceva anche con l’intento di bloccare queste condotte irragionevoli ai danni dell’intera comunità. L’opera venne posizionata il 10 dicembre del 2012,  per ricordare in un luogo altamente simbolico la ricorrenza della Dichiarazione universale dei diritti umani.

L’intento non ha prodotto gli esiti sperati e ora, oltre alla denuncia alle autorità competenti, il sindaco Enrico Piergallini ha intenzione di consultare il Maestro Santori per un cambio di collocazione: “Il gesto reiterato ci lascia disarmati. Dobbiamo tutti capire che non è possibile controllare metro per metro il nostro territorio, occorrerebbero migliaia di telecamere per farlo. Per questa ragione, non possiamo rischiare nuovamente di affidare questa scultura all’ignoranza e alla violenza di qualche balordo. Nei prossimi giorni, insieme al maestro Santori, “cureremo” le colombe, le rafforzeremo con un’anima di metallo per renderle più resistenti e restituiremo al pubblico questa scultura. Il suo messaggio è una parola di pace. Non ci scoraggiamo perché pensiamo che tutto possa migliorare e siamo convinti anche che attraverso un’opera costante  e ostinata di sensibilizzazione queste azioni possano, se non scomparire, quanto meno ridursi”.