SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiuse le ludoteche comunali Liquirì di via Gronchi, quartiere Agraria, e Soqquadro nel quartiere Ponterotto. La notizia rimbalza a San Benedetto, considerando l’alto afflusso di bambini nelle due strutture, in special modo alla ludoteca Soqquadro.

“In questo momento i due locali sono chiusi, quindi non svolgono l’abituale servizio” spiega Francesco Ciarrocchi, responsabile della Cooperativa Tangram, che gestisce le due strutture. La Tangram aveva vinto il bando per la gestione nel 2014: “Il contratto aveva durata di due anni, fino al 18 maggio 2016. Essendo a ridosso delle elezioni comunali, il sindaco Gaspari e l’assessore Bovara hanno prorogato la scadenza al 30 settembre, per fare in modo che l’amministrazione subentrante gestisse il rinnovo. Abbiamo poi ricevuto una comunicazione dall’Amministrazione Comunale circa il mancato rinnovamento della convenzione al 30 settembre”.

“Non siamo in conflittualità con la nuova giunta – aggiunge Ciarrocchi – Al momento non abbiamo ricevuto comunicazioni, anche se credo ci sia una recente delibera di giunta. In questi giorni stiamo ricevendo molte stime di affetto e vicinanza da parte dei nostri frequentatori, e la cosa ci riempie di orgoglio se pensiamo che ad esempio alla ludoteca Soqquadro i bambini sono passati da una media di 12/13 al giorno a 35: considerando il limite massimo di 44, significa che siamo quasi sempre pieni”. Ciarrocchi ricorda come “mentre Liquirì è stata realizzata interamente dal Comune, quindi anche gli arredi interni, abbiamo invece investito 125 mila euro per la Soqquadro, restituendo alla comunità dei bei locali”.

La vicenda della Ludoteca Soqquadro nasce all’epoca della giunta Martinelli, che pensava di alienare i locali: vi fu però una protesta del quartiere con una opposizione anche dell’allora consigliere comunale Giorgio De Vecchis, che pure era in maggioranza. Poi Martinelli decadde e il commissario seguente, Iappelli, si limitò ad individuare in quei locali la sede del Ludobus quando, magari per il maltempo, non si poteva giocare all’aperto. La giunta Gaspari nel 2008, con l’assessore al Sociale Emili, diedero vita alla Ludoteca inizialmente assegnate alla cooperativa Sistema, che poi divenne Koinema fondendosi con Filo d’Arianna.

Proprio Ciarrocchi ricorda come “ero nel consiglio di amministrazione di Koinema, ma poi lasciai e creai la Tangram”. Che nel 2014 vinse il bando. Ora bisognerà vedere in che modo l’amministrazione Piunti vorrà continuare (e se, continuare) il servizio di ludoteca per bambini.