ANCONA – Ieri la Conferenza delle Regioni ha approvato un decreto relativo alla legge sulle “Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali ed il territorio” per il perseguimento di quattro obiettivi:

sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica dei produttori di grano duro e dell’intera filiera produttiva e favorire le ricadute positive sulle produzioni agricole;

valorizzare i contratti di filiera nel comparto cerealicolo;

migliorare e valorizzate la qualità del grano duro attraverso l’uso di sementi certificate;

favorire investimenti per la tracciabilità e la certificazione della qualità del grano duro;

Le risorse da assegnare nel quadro dell’applicazione del decreto ammontano a 3 milioni di euro per l’anno 2016 e a 7 milioni di euro per l’anno 2017.

“Alle imprese agricole – spiega l’assessore all’Agricoltura Anna Casini – che hanno sottoscritto, direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute di cui sono socie, contratti di filiera di durata almeno triennale, è concesso un aiuto di 100 euro per ogni ettaro oggetto del contratto. L’aiuto spettante a ciascun soggetto beneficiario è commisurato alla superficie agricola, espressa in ettari, coltivata a grano duro nel limite di 50 ettari. Questo aiuto va ad aggiungersi a quello della PAC accoppiato che come note è di circa 60 €/ha. Sappiamo che le Marche coltivano annualmente oltre 100 mila ettari di grano duro e la loro capacità di aggregazione e di fare filiera sta aumentando, anche per le azioni previste dal PSR precedente , ed ancor più per quelle dell’attuale periodo di programmazione, che hanno promosso e favorito i contratti di filiera. Per cui i produttori della regione – conclude Casini – hanno una ottima possibilità di intercettare le risorse del fondo”.

L’aiuto è concesso nel limite dell’importo massimo di 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari, in applicazione del “de minimis agricolo”. Fermo restando il limite massimo di 100 euro ad ettaro, l’importo unitario dell’aiuto, per ciascun ettaro coltivato a grano duro, sarà determinato in base al rapporto tra l’ammontare dei fondi stanziati e la superficie totale coltivata a grano duro, con contratti di filiera, per la quale è stata presentata domanda di aiuto.

Per tutte le imprese che sono iscritte all’anagrafe la domanda sarà semplificata con dichiarazione de minimis, dichiarazione per la superficie coltivata e copia del contratto di coltivazione.