SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Florentia. A San Benedetto del Tronto e dintorni questa parola evoca sicuramente tanti ricordi. Parliamo, naturalmente, del locale che dal 1998 ad oggi è diventato quasi una istituzione. Ognuno di noi, dal ragazzino al meno giovane, ha un ricordo legato ad esso. Un aneddoto, un episodio, una risata, una gioia, una bevuta e talvolta una conoscenza o una storia d’amore. Negli anni 2000, quando il termine Movida non era diffuso e il centro di San Benedetto non brulicava di locali, il Florentia era il principale luogo di aggregazione.
Quella parte di Porto d’Ascoli veniva raggiunta in massa da giovani della Riviera, del Teramano e dell’Ascolano. Era una tappa fissa del sabato sera. Non c’era un week end senza il Florentia. Quest’anno il locale ha compiuto 18 anni. Il fondatore Luca Trovarelli ha celebrato sulla pagina ufficiale Facebook del locale il raggiungimento della ‘maggiore età’. Un percorso composto da tre fasi. Sullo sfondo divertimento, musica, risate e notti da ricordare ma anche momenti duri. Per l’occasione abbiamo incontrato e intervistato proprio Luca Trovarelli. Un viaggio tra ricordi e pensieri.
Luca, raccontaci come è nato il Florentia?
“Era il 1998. Avevo 24 anni. Ero diventato geometra ma sentivo di non appartenere a quel mondo. Fin da piccolo avevo vissuto la ristorazione grazie a mia madre che faceva la cameriera e mi portava spesso al lavoro quando non poteva farmi rimanere a casa da solo. Quell’ambiente mi piaceva e mi affascinava. Lo consideravo ottimo per interagire con la gente. Passava il tempo e in testa avevo concreta l’idea di aprire un locale tutto mio. Nel 1998 non vivevo un bel periodo personale ma grazie al sostegno della mia famiglia, economico e psicologico, sono riuscito a coronare il sogno aprendo un bar di 70 mq a Porto d’Ascoli in largo Danubio”.
Perché il nome Florentia?
“All’epoca, in zona, c’era una fabbrica che portava quel nome e automaticamente quell’area era chiamata così. Il proprietario era un fiorentino. Decisi di mantenere il nome originario, trasformandolo in Caffè Florentia. Il proprietario divenne anche mio amico e cliente”.
Come furono i primi tempi in largo Danubio?
“Molto belli. Ero motivato al massimo. Ero riuscito a realizzare un sogno. Le serate passavano tra bicchieri e musica all’insegna dell’amicizia e del divertimento. Bastava mettere un Cd-Rom ed era festa. Ebbi subito un riscontro positivo. Dal bancone mi piaceva parlare con le persone. Interagisco di continuo. Organizzavo le serate tramite le confidenze dei miei clienti e tuttora faccio così”.
Nel 2002 avviene il trasferimento in via Toti. Praticamente hai attraversato la strada…
“Esatto. Infatti mi diverte ricordare che lo spostamento del bancone avvenne a piedi con delle rotelle che facevano da traino. Mi ricordo le facce delle persone che guardavano quel singolare trasloco. Il trasferimento fu necessario dato che ormai venivano più di 60 persone a serata e si stava stretti. All’epoca c’era Nobilioni che stava ristrutturando il mercato della frutta ed era un mio fedele cliente. Chiesi a lui informazioni riguardo a quel locale e la possibilità di prenderlo. Alla fine avvenne il trasferimento”.
E nacque il mito del Florentia. Il locale divenne il principale punto di aggregazione della Riviera.
“Devo dire che all’epoca non c’erano tanti locali, soprattutto al centro, e questo mi avvantaggiò. Però m’impegnai molto e i frutti furono raccolti. Con un locale più grande mi permisi di organizzare le prime serate musicali Live. La gente veniva per una bevuta e si fermava ad apprezzare gli show. Inoltre la presenza dello ‘spiazzale’ aiutava nell’accogliere le persone. Fu davvero un bel periodo anche se condito da alcune ‘grane’ dovute a qualche imbecille”.
Infatti, il locale a volte divenne sfondo di episodi poco edificanti. Come hai vissuto quei momenti?
“Tengo a ribadire che certe vicende succedevano fuori dal locale e non all’interno. Io e il mio staff ci siamo sempre fatti un mazzo così per non vedere vanificato il nostro sforzo a causa di qualche idiota. Certo però non era facile tenere d’occhio tutti quanti data la massiccia presenza. Ero molto dispiaciuto quando accadevano delle cose. Inoltre mi dispiaceva ancora di più essere etichettato da qualche media o residente come promotore di certi episodi. Non era affatto vero. In quel periodo ho sempre alzato la voce per chiedere maggiori controlli. Ho scritto tante lettere alle amministrazioni comunali e organizzato vari confronti pubblici. Forse essendo in una zona periferica e non al centro ottenni poca considerazione. In quegli anni comunque c’era poco controllo rispetto ad oggi”.
A fine anni 2000 avvenne il trasferimento in via Fioravanti. E nel frattempo hai messo su famiglia.
“Mi sposai con Monica Maranci e la famiglia si allargò con l’arrivo di due figli. Proprio per questo decisi di trasferirmi in via Fioravanti. C’era la possibilità di utilizzare un locale molto grande e vivendo a pieno con il lavoro dovevo trovare anche un pò di intimità da riservare giustamente ai miei figli. Arrivati lì tirai fuori la mia ‘abilità’ da geometra ristrutturando il locale con la creazione di un soppalco e adibendo la struttura prima di tutto dal punto di vista musicale. Ci fu la possibilità di avere una sala dedicata alle cucine e feci diventare il Florentia omogeneo per qualsiasi individuo. Anche per le famiglie. I primi tempi non furono facili perché certe etichette da ‘bad boy’ ancora me le portavo dietro. Per fortuna, con il tempo, coloro che mi criticavano sono poi diventati miei estimatori e clienti. Una bella soddisfazione”.
Il Florentia diventa, appunto, un luogo per tutti. Per gli amanti della musica anche un trampolino di lancio dato i numerosi spettacoli Live.
“Sono contento di dare la possibilità a varie band di esibirsi. Ci sono tanti ragazzi emergenti nel nostro territorio che meritavano uno spazio. L’ho fatto soprattutto per loro. Giovani di grande talento”.
Inoltre il locale diventa tappa fissa anche per gruppi di tutta Italia e personaggi noti del mondo musicale e televisivo.
“Fortunatamente abbiamo preso piede e il Florentia è stato riconosciuto come un buon luogo anche da questo punto di vista. C’è stata la possibilità di ospitare band importanti e personaggi dello spettacolo apprezzati dal pubblico. A breve ospiteremo cover band importanti e gruppi musicali affermati come i Prophilax a novembre. A dicembre arriverà Mark Boals. Inoltre dedicheremo il sabato sera alla musica italiana con tributi agli artisti più noti”.
Ma il Florentia non è solo musica.
“Esatto. Avendo un locale più ampio decisi di allargare l’orizzonte. Sempre ascoltando i miei affezionati clienti ho creato altri generi d’intrattenimento, ludici e culinari, che si svolgono dal lunedì alla domenica. Tra questi voglio citare il gioco di Ruolo dal vivo in cui le azioni, anziché essere narrate, vengono eseguite dai giocatori nello spazio reale in una sorta di recitazione con tanto di costumi ed ambiente adatto per rendere l’atmosfera”.
Un tuo pensiero sull’attuale Movida.
“Adesso il flusso di persone si è spostato in centro dato l’aumento di locali. Capisco le difficoltà dei gestori. Il fatto è che la mentalità della società è cambiata in peggio grazie anche all’avvento dei Social. Purtroppo la maleducazione è aumentata. Credo che la soluzione migliore sia un maggior controllo delle istituzioni e Forze dell’Ordine. Naturalmente, oltre a punire i giovani maleducati, bisogna sanzionare coloro che approfittano dell’ingenuità del ragazzo per vendere qualche bibita in più in maniera illecita”.
Stai per soffiare sulle diciotto candeline del Florentia. Chi vorresti ringraziare?
“Innanzitutto mia madre e mio padre (muratore ma con la passione della lettura). Grazie a loro sono qui e ho coronato il mio sogno. Ringrazio mia moglie e miei figli. Il mio prezioso Staff. Naturalmente anche i miei amici che hanno sempre creduto in me. Pure tutti i clienti che hanno apprezzato i miei sforzi. C’è chi addirittura, dopo aver festeggiato compleanni e lauree da me, ha trovato anche l’anima gemella e mi ha invitato al matrimonio per ringraziarmi…”.
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