ANCONA- Pubblichiamo la nota di Francesco Capozza, che risponde all’Ordine dei Giornalisti delle Marche che aveva smentito l’appartenenza dell’ex vice Corecom ai suoi elenchi, notizia apparsa su alcune testate nei giorni scorsi.

Ecco la replica di Capozza:

” In merito alla polemica che continua a trascinarsi da qualche giorno circa il mio tweet sul suicidio della Cantone e che ha causato numerose polemiche nelle Marche, vorrei precisare alcuni punti. Innanzitutto, per quel che concerne i controlli che l’ordine dei giornalisti ha svolto circa la mia effettiva iscrizione all’albo, tengo a precisare che ho svolto il praticantato giornalistico presso il quotidiano Liberal di Ferdinando Adornato tra il 2008 e il 2010. Prova ne sono i numerosi articoli ed interviste che ancora oggi sono reperibili su Google e che, in un esiguo numero, ho anche postato su Twitter a riprova che non affermo il falso. Ma nessuno ha mai insinuato di essere un giornalista: infatti, a seguito del praticantato, non ho fatto l’esame di Stato anche perché, pochi mesi dopo, fui eletto al CoReCom. L’essere membro del CoReCom, non comporta assolutamente l’essere iscritto all’albo dei giornalisti, nè tantomeno è un requisito richiesto, anzi, essendo un’autorita’ garante sulle comunicazioni, qualora uno lo fosse, dovrebbe autosospendersi dall’ordine. E infatti nessun membro del CoReCom appena decaduto era o è un giornalista. Pertanto non capisco la polemica sul mio Curriculum, che tra l’altro è datato 2010 (e su cui non poteva esserci scritto giornalista) e non annovera tutte le numerose esperienze, fuori dal CoReCom, che ho avuto in questi anni. Se proprio i cittadini marchigiani volessero sapere come e perché io sono stato eletto al CoReCom eccoli accontentati: Nel 2010 fui assunto dal gruppo consigliare del PdL Marche – per tramite dell’allora capogruppo Massi e del vice presidente dell’assemblea Bugaro – come responsabile dell’ufficio stampa del partito. Venivo da Roma e avevo già avuto esperienze in tal senso alla Camera e al Senato della Repubblica. Dopo qualche mese, tutti si ricorderanno, scoppiò la “bomba” sui rimborsi e sulle spese dei gruppi consiliari, che portò alla caduta di alcune giunte regionali e l’inizio di un’indagine, chiusasi proprio in questi giorni, anche nelle Marche. La spesa per un addetto stampa, per di più preso al di fuori dall’organico regionale, fu vista come un “pericolo” per il gruppo e si decise, allora, di concerto con il coordinatore regionale del partito, di “spostarmi” al CoReCom, dato che quello allora in carica era in scadenza. Questo è quanto. I cittadini marchigiani è bene che sappiano, infine, che l’attuale CoReCom dimissionario era comunque in scadenza, poiché noi fummo eletti il 4/10/2011 e il mandato sarebbe terminato il 1/10 pv. Se poi qualcuno aspirava ad una proroga o alla riconferma, questi non sono affari miei. Io, quando si sono aperti i termini per le candidature due mesi fa, non ho mai avuto nemmeno per un attimo l’idea o la tentazione di ripresentarmi, perché faccio altro nella vita e da tempo abito a Milano. Infine, sottolineo, che proprio perché abito a Milano, da tempo avevo rinunciato ai rimborsi spese da e per Ancona, nel segno di una spending review personale che nessuno mai mi ha chiesto ma che ho sentito il dovere di applicare alla mia persona”.