ANCONA – “La Regione Marche è convinta che la tutela degli ecosistemi naturali non possa che passare attraverso l’istituzione ed il sostegno dei Parchi e delle Riserve Naturali. Pensare che gli stessi possano essere smantellati o frazionati affidandone la gestione a singoli Comuni, come vorrebbe qualcuno per il Conero, riporta il dibattito ambientale indietro di quarant’anni”. Così l’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti che prosegue, “in questa logica, nei prossimi giorni saranno messe a disposizione dalla Regione, per i Parchi e le Riserve Naturali, nuove risorse pari a 2.174.500 euro.

Si tratta di un importante passaggio che evidenzia la volontà di mantenere le aree protette quali elementi indubbiamente strategici nell’ambito delle politiche regionali. Esse infatti costituiscono elementi chiave non solo per le tematiche ambientali ma anche nell’ambito delle politiche di promozione turistica perché, come noto, tali aree hanno un forte appeal nei confronti dei visitatori.

Una recente indagine svolta da Unioncamere in tutta Italia, evidenzia che proprio per le Marche fra i principali ‘prodotti’ del territorio che gli stessi operatori turistici indicano come strategici, ci sono appunto i Parchi con il turismo naturalistico e storico culturale”. È in coerenza con ciò che la Regione attraverso un’azione avviata sin dal 2011 ha fatto in modo che tutti i Parchi ottenessero la certificazione di cui alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS).

Va anche sottolineato, come risulta dal Piano quinquennale delle Aree protette – strumento fondamentale che la Regione si è data per guidare l’azione propria e dei Parchi e Riserve naturali verso un positivo sviluppo, approvato nello scorso mese di luglio dal Consiglio regionale – che in tali aree, dalla loro istituzione ad oggi, sono stati avviati quasi 800 progetti che hanno interessato non solamente gli aspetti relativi alla conservazione della natura (22%) ma anche quelli riguardanti la Promozione, valorizzazione, la fruizione territoriale ed i servizi ai cittadini (28%), l’educazione e l’informazione (17%), il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale (6%), oltre ad altri interventi di carattere gestionale (27%).