SAN BENEDETTO DEL TRONTO- “Il giorno del giudizio” è arrivato. O almeno il giorno del giudizio cautelare. Già perché domani, alla scadenza dei tempi previsti dal codice processuale amministrativo (d.lgs. 104 del 2010), è attesa la sentenza sulla richiesta di “sospensiva” presentata a fine luglio dal Pd sulla questione “Anatra Zoppa”.

Riassunto dei capitoli precedenti. Il Partito Democratico, ricorrente assieme alle liste Rinnovamento e Progresso, Uniti per San Benedetto, Lista Calvaresi e San Benedetto per San Benedetto Adesso, aveva chiesto un giudizio di natura cautelare al Tar di Ancona, mirando a un provvedimento sospensivo delle attività consiliari, richiesta basata su un “pregiudizio grave e irreparabile” (presupposto di un’istanza cautelare) all’attività istituzionale che per l’opinione chi ricorre è viziata da una non corretta interpretazione del comma 10 dell’art.73 del Tuel nell’assegnazione dei seggi dopo i risultati della prima tornata elettorale. Leggi qui.

Domani quindi il tribunale amministrativo darà il suo responso sull’istanza cautelare, basato sullo stato degli atti, ma potrebbe (ipotesi assai remota però) decidere anche sull’intera questione senza rimandare la decisione di primo grado accorpando, diciamo così, i due provvedimenti. Sia favorevolmente che non per il Pd.

Tra i democratici, tastando un po’ il polso, ci sono però umori e aspettative diversi e se Tonino Capriotti si augura un provvedimento favorevole indicandolo come “importantissimo” e ancora “il massimo risultato possibile”, Paolo Perazzoli sembra un po’ più scettico confidando che per lui, una pronuncia positiva sulla sospensiva, sarebbe “una sorpresa”.

L’ex Sindaco e principale avversario di Piunti alle elezioni crede che “maggiori chances ci siano al Consiglio di Stato”, (cioè il secondo grado di giudizio sulle questioni amministrative) perché continua il politico “credo sia difficile che il Tar Marche, che non è il Tar Lombardia ad esempio, possa pervenire a una scelta del genere al di fuori dell’orientamento del Consiglio di Stato”.

Per il consigliere dunque non ci dovrebbero essere sorprese domani ma una cosa per lui è certa e la ribadisce anche alla vigilia della sentenza: “la situazione attuale è paradossale perché noi con i voti di lista che superano il 50%  ci ritroviamo 7 consiglieri mentre la maggioranza, ferma al 31% al primo turno si ritrova, compreso il Sindaco, una maggioranza che sfonda il 64% in Consiglio Comunale”.