
SAN BENEDETTO DEL TRONTO- “Non credete al cavallo, o Troiani. Io temo comunque i Greci, anche se recano doni.” Così scriveva Virgilio, nato dalle parti di Mantova, nell’Eneide. E un Laocoonte (che metteva in guardia i troiani nell’opera del poeta romano) sarebbe forse servito anche alla Samb che, inebriata dalla vittoria d’esordio a Macerata, ha fatto, diciamo così, comodamente entrare al “Riviera delle Palme”il suo “cavallo di Troia”. Stavolta però non nascondeva Achei ma anzi mantovani i quali, senza nemmeno sfruttare i favori del buio, hanno trafitto tre volte i sambenedettesi intenti a festeggiare l’esordio casalingo, suscitando i primi dubbi stagionali sulla squadra del “condottiero” Palladini che forse esce ridimensionata dalla gara di ieri, o forse no.
Tutto sta nell’inquadrare bene e con un’analisi oggettiva il valore della rosa rossoblu e da lì muovere per crearsi delle aspettative concrete, perché solo così si evita il rischio che queste vengano poi disilluse. Se qualcuno in città aveva creduto, dopo un esordio vittorioso in trasferta, di poter ambire alle parti alte o altissime della classifica non lo sapremo mai e né quel qualcuno sarebbe da crocifiggere oggi perché si sa, quando c’è di mezzo l’amore per una maglia, anche sovrastimare non rappresenta peccato.
Ad ogni modo, tornando alla fredda analisi che auspicavamo come strumento di misurazione e “termometro” della stagione rossoblu, ebbene analizzando i calciatori e le prestazioni finora osservate si possono trarre alcune conclusioni, seppur queste non possono essere definitive ovviamente. La prima osservazione, forse è meglio chiamarle così, è che questa squadra sembra ancora una squadra “formato” trasferta, che si trova più a suo agio nelle ripartenze che a Macerata sono state tante e pericolose, grazie alla “verve” sulle fasce di Tortolano e Mancuso. La velocità per far male in contropiede non manca alla Samb e, mettendo sul piatto anche la carta Di Massimo, si è anche visto qualche sprazzo del potenziale offensivo che i rossoblu potrebbero maturare: lo scambio in velocità messo in piedi da quest’ultimo e da Tortolano attorno al 60′ è quantomeno interessante perché mostra, da parte dei due, un bagaglio tecnico che, abbinato alla velocità, può essere devastante in Lega Pro.
Il talento, che alla Samb non manca mettendo nella mischia anche Berardocco, va però protetto e ieri i “guardiani”, ovvero centrocampisti e difensori non hanno lavorato al meglio. Le scriminanti ci sono, dall’assenza di Lulli (seppur per sua colpa visto l’ingenuo giallo rimediato con la Maceratese) fino all’evidente carenza di forma di centrali come Ferrario e Mori che sono un po’ pesanti per natura e, quando c’è di mezzo una preparazione carente, certi movimenti fanno presto a sembrare “pachidermici”.
Capitolo attacco. Che mancasse un centravanti da 20 gol a stagione era assodato ma d’altronde si tratta anche di calciatori non facilmente reperibili sul mercato, e comunque non a prezzi di saldo, prezzi di saldo che certamente non ha trovato il Parma che di centravanti da 20 gol se ne è assicurati addirittura due prendendo Evacuo e Calaiò. Detto questo Giordano Fioretti, pur intangibile ieri, garantisce una certa esperienza che sommata magari a un utilizzo più frequente di Sorrentino, positivissimo quando è entrato, potrebbe tamponare un po’ le carenze del reparto.
Per il resto i giocatori di valore e di curriculum adatto per la Lega Pro ci sono nella rosa rossoblu, e anche tanti ma, mutuando le parole di ieri di Fedeli “le squadre sono fatte dagli uomini e non dai nomi” e quindi anche una buona rosa può incappare in figuracce se non è sul pezzo per 90 minuti.
La sensazione infine è che come minimo questa squadra possa salvarsi, per poi magari fare un pensierino ad altre posizioni di classifica dovendo forse rimandare gli orizzonti di gloria che cantava lo stesso Virgilio: “Al loro dominio non pongo né limiti di spazio né di tempo: ho promesso un impero infinito”. Forse un domani.
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La sconfitta con il Mantova deludendo le aspettative di vittoria di un’intera città non deve minimamente scalfire la volontà di far bene ad iniziare dal prossimo incontro di Gubbio. Da lì deve ripartire la volontà di riscossa della società e della squadra ed a Palladini a cui consiglio di far quadrato con il Presidente e gli uomini dello staff tacnico per analizzare gli avversari del prossimo turno e studiare con spirito collaborativo e lavoro di equip la formazione
Voglio fare una considerazione che va al di fuori di qualsiasi commento tecnico, il numero di spettatori, secondo me, era di gran lunga inferiore a quello che ci si poteva aspettare per il ritorno della SAMB tra i professionisti. E’ normale far pagare Euro 18,00 per una gara di lega Pro nel settore distinti? Io direi che la Famiglia Fedeli debba fare una riflessione…….
C’é la curva che costa di meno
Io direi che è meglio aspettare e non fasciarsi la testa prima di rompercela. Del resto non mi risulta che Franco Fedeli sia un mangia allenatori giusto per farlo. E che Palladini lo ‘capisca’ più di tutti.
Sono perfettamente d’accordo, le aree di competenza non vanno invase. Il presidente ha tutto il diritto di dar….consigli, naturalmente non tramite stampa ma in separata sede.
Dove sta scritto?
Non è scritto da nessuna parte, secondo me è solo una regola dettata dal buon senso. Guardando quello che succede nella massima serie di presidenti che criticano apertamente il loro tecnico ce ne sono due……Ferrero e Zamparini…..spero che Fedeli sia diverso da loro…….
Secondo me c’è solo bisogno di amalgama visto che i giocatori dello scorso anno sono rimasti solo in 5 per di + ci sono alcuni che si sono integrati alla rosa da qualche settimana, come si può pensare che i meccanismi funzionino dopo poco tempo. Ma una cosa è certa qualsiasi giocatore giochi deve giocare con la stessa determinazione che la squadra ha fatto vedere nel 2° tempo con la Salernitana, dove tutti i giocatori hanno giocato con la grinta che piace a tutti i tifosi ma soprattutto al nostro grande presidente che è veramente il numero uno. Una parola… Leggi il resto »