SAN BENEDETTO DEL TRONTO- “D’Alema, di’ qualcosa, reagisci, dai, di’ qualcosa, D’Alema[…] D’Alema, di’ una cosa di sinistra!” A distanza di 18 anni Massimo D’Alema sembra rispondere all’appello lanciato in “Aprile” da Nanni Moretti con l’ex premier che si è apertamente schierato col “No” al prossimo Referendum Costituzionale, allineandosi con la sinistra questa volta e con le posizioni di Sinistra Italiana e Cgil ad esempio ma anche con altri esponenti democratici come l’ex Sindaco di Bari Michele Emiliano fra gli altri.

Che D’Alema abbia riscoperto una ispirazione “bolscevica” di tarda ora è forse troppo anche per i più fervidi sognatori e le opportunità politiche, spesso storicamente di difficile lettura con D’Alema di mezzo, hanno il suo peso e si fondono con le ipotesi di vendetta personale con Renzi che poche ore fa, alla Festa dell’Unità di Firenze, diceva:“Ce l”ha con me perché non l”ho nominato alto rappresentante della politica estera Ue”. In ogni caso, indipendentemente dalle ispirazioni, quel che è certo è che all’interno del Pd la battaglia sul Referendum è più che aperta e ogni fronte può essere quello giusto con D’Alema che spinge per una data punzecchiando il premier con un “non si può votare sotto la neve” che la dice lunga anche sulle strategie, reali o percepite che siano, per quello che è un quesito referendario senza quorum.

Le dinamiche politiche interne al Pd quindi non possono non risentire del tema referendum. E ci mancherebbe altro visto che l’argomento, più che essere centrale nell’agenda di indirizzo del partito, rappresenta l’agenda stessa, carta e cuoio della copertina compresi.

E non è difficile immaginare come certe posizioni, al pari di quella di D’Alema a livello nazionale, possano affliggere anche le dinamiche politiche a livello locale. E’ il caso dello stesso Paolo Perazzoli a San Benedetto, dimessosi da capogruppo in Consiglio del Pd ufficialmente per questioni di motivazione personale, ma sullo sfondo la posizione assunta sulla questione dall’ex Sindaco non può non inficiare i rapporti, già non troppo amorevoli, con un partito completamente schierato dalla parte del “Sì”. Perazzoli infatti rivela che oltre ad aver aderito al comitato per il “No” promuoverà attivamente la sua posizione “a livello locale” e quindi la sua partecipazione alla prossima Festa dell’Unità sarà presumibilmente col freno a mano tirato. “Parteciperò da cittadino” rivela l’esponente del Pd che poi precisa “potrei partecipare anche alle attività politiche ma di certo rimarrò al di fuori di ogni iniziativa referendaria”.

“Questo parlamento è eletto in base a una legge incostituzionale e vuole riscrivere parti importanti della Costituzione stessa” ci dice il candidato sindaco alle scorse elezioni, “per non parlare degli equilibri politici in Parlamento che rischiano di diventare ancora più confusi perché, allo stato attuale, con la riforma in cantiere ci ritroveremmo una Camera a maggioranza 5 Stelle e un Senato di centrosinistra o di centrodestra addirittura”. E poi i rilievi sul potere che assumerebbe il Premier con una riforma del genere, rilievi fatti da più parti a livello nazionale e fatti propri anche da Perazzoli: “se passa il “Sì”, abbinato alla nuova legge elettorale, il leader del partito di maggioranza si ritroverebbe ad avere poteri enormi, per esempio in materia di elezione del Presidente della Repubblica o dei componenti del Csm.” Poi la chiusura, “il mio No è dovuto anche al fatto che con questa Costituzione siamo diventati la quinta potenza mondiale, quindi poi tanto male non è, tutto ciò che chiediamo è che se una riforma deve essere fatta ci deve essere la certezza di una legge fatta bene” la chiosa del politico.

Insomma, le posizioni sono diverse fra gli “attori” ma la convivenza all’interno del partito va avanti, a tutti i livelli e come due facce della stessa medaglia. Come in Heat, per rimanere in “Aprile”: “il criminale ha appena ammazzato trecento persone poi incontra il poliziotto che lo insegue, si dicono “Vabbè in fondo siamo un po’ uguali, amiamo tutti e due molto il nostro mestiere”, sai, il bene e il male, due facce della stessa medaglia”.