ARQUATA DEL TRONTO- Il terremoto sta mostrando, parallelamente all’orrore e alla tragedia, anche i migliori aspetti dell’animo umano. La solidarietà traspare ovunque e arriva da ogni parte, San Benedetto compresa, tra donazioni di sangue e raccolta di viveri. Tra queste manifestazioni e iniziative emerge anche la storia dei migranti nordafricani residenti a Monteprandone a lavoro da questa mattina alle 8 ad Arquata del Tronto, in appoggio alla macchina dei soccorsi e in aiuto alla Protezione Civile.
Letizia Bellabarba del Gus (Gruppo Umano di Solidarietà) di Ascoli Piceno, spiega a La Repubblica il lavoro dei giovani africani: “I nostri ragazzi hanno chiesto di lavorare, quest’area va ripulita per installare il Centro Operativo Comunale di Arquata, che diventerà area di riferimento della Protezione Civile e dei volontari, ci sarà la connessione internet e tutto ciò che permetterà alla macchina organizzativa di funzionare.”
I ragazzi risiedono nel comune di Monteprandone e sono tutti nordafricani, “vengono da Senegal, Costa D’Avorio, Benin ecc.” spiega ancora Bellabarba. Inevitabile poi parlare delle polemiche, alcune persone in questi giorni hanno infatti protestato perché, a loro avviso, non sarebbe accettabile che i migranti alloggino in strutture e i terremotati in tenda, seppur ovviamente con una soluzione provvisoria. “Queste polemiche sono avvilenti, ancora di più mentre si vive una tragedia e dei lutti terribili” dice Letizia Bellabarba “è un paragone inaccettabile e che non vale la pena commentare. Queste persone stanno dimostrando di appartenere a una comunità, si sentono concittadini e vogliono dare una mano.” Uno di loro, Abdullah, dice ancora a La Repubblica: “Abbiamo deciso di venire qui, vogliamo stare qui fino a che non avremo finito, penso che le polemiche sono da ignoranti, loro non sanno, non ci conoscono e non conoscono i nostri problemi”.
Stefano Stracci, sindaco di Monteprandone, anche lui ad Arquata assieme ai migranti ospitati nel suo comune si pronuncia sulla vicenda: “Sono contento che i ragazzi abbiano dimostrato senso di solidarietà verso le comunità che li hanno ospitati, li abbiamo accompagnati su loro richiesta. Speriamo che questo contributo aiuti l’organizzazione, sono 30 i ragazzi dei centri di accoglienza che si aggiungono agli operatori del comune di Monteprandone”.
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“Letizia Bellabarba “è un paragone inaccettabile e che non vale la pena commentare”
Inaccettabbile, appunto : ITALIAN FIRST !!!! PRIMA GLI ITALIANI !!!!
Mi permetto di pubblicare questa testimonianza, Buona Lettura.
L’autrice sarebbe più attendibile se nei prossimi anni svernasse e vivesse nei Moduli Abitativi Provvisori (MAP) o nei container abitativi che si appronteranno nei prossimi giorni per i superstiti del terremoto che una seconda casa in cui vivere purtroppo per loro non ce l’hanno. Riguardo i gli immigrati clandestini che a detta loro scappano dalla guerra, troppo facile lasciare l’onere della stabilizzazione degli stati originari ad altri: in ITALIA i nostri nonni hanno combattuto, versato sangue e perso la VITA per l’ITALIA e per la Libertà del Paese. Riguardo l’operato a spot degli immigrati, l’Italiano medio che ancora ha la… Leggi il resto »
1) usando il suo stesso ragionamento, lei che non è stato neanche sfiorato dal terremoto, non dovrebbe proprio parlare, altro che attendibilità, quella la trova sicuro su Libero o sulla pagina di Salvini, altro grandre lavoratore. 2) i nostri nonni hanno liberato l’Italia ? si, in minima parte, gli altri erano tutte camice nere e poi si dimentica l’esercito Alleato ( USA, Gran Bretagna), sarebbe stato un po complicato sconfiggere l’ esercito tedesco dalle montagne con le sole imboscate. 3) Quasi tutti i paesi in guerra sono vittime di colonialismo Europeo eo Occidentale e ancora ne subiscono l’influenza o vogliamo… Leggi il resto »
Quante frasi fatte, quanti pensieri altrui hai riportato, quante banalità…! I nostri nonni non hanno fatto la resistenza? Erano tutti camice nere? Ma che storia hai studiato… Ti consiglio di leggere: il sangue dei vinti. Ed ad ogni modo anche le camice nere avevano un loro ideale, un’idea di sacrificio per la PATRIA, questo non significa che fosse corretto, le leggi razziali ne sono la prova, ma hanno lottato per un ideale, hai presente? In merito ai signori ospiti del ns sistema sociale, il Pakistan è in guerra? La Siria lo è, il Congo lo è e poche altre nazioni…… Leggi il resto »
Ad Amatrice però non risultano richiedenti asilo, ma dei residenti di origine pakistana, che stavano scavando tra le macerie della loro casa. Per alcuni non contano le storie personali, ma l’appartenenza delle persone ad un gruppo e la possibilità di usarle come simbolo.
In effetti queste catastrofi naturali diventano troppo spesso l’occasione
per delle attivita promozionali di alcune associazioni di dubbio gusto,
di un certo tipo di politica e di una attivita di sciacallaggio ideologico
e di autoleggittimazione veramente notevole.
Innanzittutto bisognerebbe lasciar lavorare i professionisti,
e le associazioni accreditate ovvero la protezione civile e la croce rossa.
“… sono tutti nordafricani, ‘vengono da Senegal, Costa D’Avorio, Benin…'”
È evidente che c’è un problema nelle mie nozioni di geografia, o in quelle di qualcun altro. Se poi questo qualcun altro è un esperto di accoglienza agli ospiti africani, siamo messi bene.
questa è pubblicità !!! chiaro chiaro chiarissimo sono in Italia da pochi anni e gli Italiani stufi di sistema che fa guadagnare soldi alle Coop e ammassa profughi in città italiane e anche profughi stufi di Coop
Coop detto: ok, 30 di voi per andare a fare servizio tv dove terremoto, e che possono fare profughi, dire NO ?