TURISMO E OPINIONI. È ormai ultra ventennale il dilemma su quale target turistico la riviera picena deve puntare con decisione. Problema che è stato spesso sottovalutato perché mai preso nella giusta considerazione. Uno spunto importante me lo ha dato la recente diatriba tra chi ritiene possibile (o quasi) la baldoria a tutte le ore e chi, invece, vorrebbe qualcosa di diverso. Cioè turisti sì giovani ma con mogli e bambini come se ne vedono tanti in questi giorni tra Cupra Marittima, Grottammare e San Benedetto. Secondo me la prima cosa da fare è studiare le caratteristiche della città e la sua struttura.
Un esempio. Lo scorso 16 luglio sono stato ospite a Bibione, località marittima a 50 chilometri da Venezia e a due passi da Lignano Sabbiadoro. Ho scoperto che Bibione conta 700 abitanti e non fa nemmeno comune. È una frazione di San Michele al Tagliamento che si trova a 20 chilometri di distanza. Ricca di villaggi turistici e di tantissimi alberghi conta (così ci hanno detto) 700 mila abitanti nella stagione estiva. In una località così, priva di residenti, un turismo rumoroso potrebbe anche coesistere con villeggianti che stanno lì una settimana o il solo week end. In città come le nostre è possibile ma soltanto per due-tre sere nell’intera estate ma non diventare un target che, non solo verrebbe sconsigliato dai risultati ma allontanerebbe nuclei famigliari giovani che da noi si trovano a meraviglia. Non è difficile capire che, se vogliamo una riviera a formato di bambini, i loro genitori non possono che essere trentenni o poco più.
La via di mezzo è sempre la migliore come dimostrano gli eccessi di Gallipoli nel Salento, diventata la regina del turismo cosiddetto trash. Andate a leggere le cronache di quella cittadina e capirete che la nostra riviera non può correre un rischio simile.
Di recente il presidente degli albergatori si è lamentato e fatto portavoce di residenti e turisti per i 95 decibel concessi fino a tarda ora nella zona del camping. Il fatto è episodico e quindi ci può stare, riprodurre o fare target con certe manifestazioni è sconsigliabile come Gallipoli insegna.
All’uopo abbiamo scambiato due parole con il presidente degli albergatori e in settimana sentiremo anche il sindaco e Pier Luigi Tassotti, in qualità di assessore di riferimento
“Premetto un particolare che piccolo non è, -ha iniziato così Gaetano De Panicis–  ritengo Pasqualino Piunti il sindaco giusto al momento giusto. Ho molta fiducia nelle sue qualità umane e intellettive. Dico questo perché è stato male interpretato il mio disappunto o meglio quello di residenti e turisti che gravitano nella zona dove si è fatto di tutto fino alle tre di notte. Il divertimento è sacrosanto mentre il disagio sociale no. Sono state viste scene che non fanno parte della cultura sambenedettese e rivierasca. Il nostro target è un altro e va tutelato. Non volevo certamente urtare la suscettibilità dell’assessore e della giunta Piunti che si sta proponendo ad un vero cambiamento che, in un mese e mezzo di governo, è effettivamente impossibile. L’ideale sarebbe di conciliare i due modi di fare turismo ma senza esagerazioni”
Sarebbe oltretutto da incompetenti e da autolesionisti non sfruttare i grandi afflussi degli ultimi anni grazie (per modo di dire!) alle vicende di guerra che hanno ridotto sensibilmente le vacanze in zone diventate pericolosissime…
“Proprio così, dobbiamo fare in modo che chi ci ha scelto torni quando la situazione mondiale si sarà normalizzata. Tutti ci auguriamo che duri meno anni possibili. Servono investimenti per rendere le nostre città sempre più attraenti (non possiamo permetterci balaustre obsolete e fatiscenti, per esempio) ma anche regole certe”
Cosa propone come presidente delle due associazioni alberghiere sambenedettesi?
“Una cosa molto semplice: riteniamo legittima la tassa di soggiorno ma solo se il suo utilizzo è finalizzato al bene dei turisti, di quelli cioè che la pagano. Finora non è stato così e un cambiamento tanto auspicato da tutti è indispensabile pena il declino di quella che per anni è stata tra le riviere più conosciute nella nostra penisola”

Proprio così. Anche io ho fiducia che, con il necessario tempo a disposizione, il “sindaco giusto al momento giusto” (ho già avuto modo di dire che anche Perazzoli si sarebbe speso verso il cambiamento dopo dieci anni grigi per non dire bui) cambierà volto e prospettive, non solo a San Benedetto ma all’intero territorio dell’est piceno. Si sono già viste migliorie ed un maggiore interesse alla pulizia e alla manutenzione stradale che restano però ordinaria amministrazione e poco più.

Se così non sarà Riviera Oggi… lo dirà come ha sempre fatto nella sua oramai quasi trentennale storia.