Lacuna Coil in “Delirium”, terza traccia che dà il titolo al nuovo album

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’evento-delirium dell’estate sambenedettese avrebbe potuto essere Miss Italia, ma per fortuna anche quest’anno siamo salvi. Grazie anche al Maremoto Festival, che proprio ieri sera 5 agosto ha ritagliato nell’area dell’ex galoppatoio un’altra splendida serata ad ingresso libero, mixando creatività, musica e gusto, per incorniciare il decimo anno di onorata attività.

Attesissimi da mesi, e ben oltre i confini regionali, ecco finalmente sul palco della riviera i Lacuna Coil di Cristina Scabbia (voce), Andrea Ferro (voce), Marco “Maki” Coti-Zelati (chitarra, basso, tastiere e sintetizzatori) e Ryan Blake Folden (batteria).

La band prog-metal italiana, tra le più note all’estero, ha scelto la città come unica data per il centro del “Delirium World Tour”, importante occasione per presentare l’ottavo lavoro discografico che ha visto la luce lo scorso maggio.

Degna di nota anche l’apertura, nelle mani e “nelle corde” di tre grintose band, magari meno note al grande pubblico, ma altrettanto promettenti e appassionate.

I primi a calcare la scena sono proprio sambenedettesi: si tratta dei JustInsane, particolarmente emozionati e soddisfatti per la prima volta a Maremoto, dopo aver messo a segno la vittoria nel contest primaverile organizzato dal Centro Giovani “Giacomo Antonini”.

Subito dopo è la volta degli Insil3nzio, band fermana e già apprezzata in riviera, che non ha deluso le aspettative conquistando il pubblico con musica ed entusiasmo.

Un’altra chicca di apertura sono i milanesi e “consolidati” Mellowtoy, che continuano a girare in tour l’Italia e l’Europa: hanno infatti ben 4 dischi all’attivo ed uno nuovo in cantiere. Anche per loro è la prima volta a Maremoto, ma non con i colleghi e amici Lacuna Coil.

Nel frattempo però, di loro intorno non c’è traccia; arrivano al galoppatoio solo alle 22.40 passando quasi inosservati (non a noi) dal retro. Per vederli finalmente all’opera c’è da aspettare un po’, perché la band capitanata dalla bella Cristina Scabbia (tra l’altro fresca di un nuovo look dal taglio corto) calca la scena circa un’ora dopo. Ma da lì, non perde tempo, ingrana la quinta e la serata vola verso sonorità più heavy e suggestive ambientazioni visive e sonore che trascinano il pubblico nel “Delirium”.  Perché l’album “parla degli orrori che dobbiamo affrontare nella vita di tutti i giorni esplorando l’ignoto e, infine, speriamo, trovando la cura giusta”.

Cristina canta e incanta. Ringrazia caldamente chi ha scelto di partecipare nonostante la settimana densa di eventi. E il pubblico risponde. Ma qui non si tratta solo di irriducibili fan della band, ma anche di curiosi, di amici e parenti (accorsi o trascinati), di turisti piacevolmente stupiti e lieti della “sorpresa” che hanno trovato, scegliendo la settimana giusta per visitare la città godendosi un grande evento, e a costo zero. Certo non manca chi è più interessato alla cantante che alla musica, ma stavolta è comprensibile e Maremoto è anche questo: un’occasione da cogliere o un treno da perdere. Per le persone, per la città.

Quanto alla Scabbia, figuriamoci, lei è una che i treni – come ha ammesso di recente – nemmeno li prende, ma li traina. E s’intende anche di onde sonore energetiche.

Del resto, l’abbiamo visto (e sentito) che la sua band, con il supporto delle 3 giuste, può travolgere anche un Maremoto. A differenza del tempo inizialmente minaccioso, che in pieno delirium, ha preferito fare un passo indietro ed arrendersi alla musica.

Maremoto Festival 2016
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