TORRE SAN PATRIZIO  – La ceramica post-medievale di Mirko Amaolo vince in Romagna. I suoi paesaggi essenziali fanno strike. Voli di fantasia che seducono il Giappone. E la giuria premia con una coppa.

Ha sbaragliato tutti Mirko Amaolo, classe 1975, nato a Torre San Patrizio. Tra 70 artisti arrivati da tutta Italia in Romagna per esporre le loro opere al Maf Gallery (Mundial Art Free) in centro a Forlì è arrivato primo. Le sue sculture sono state premiate tra le 172 in concorso. La Ribalta, questo il titolo della mostra-concorso, è durata due mesi. L’evento è stato organizzato dallo staff di Marco Morgagni. Premio di pittura e scultura a tema libero.

L’artista marchigiano ha partecipato al concorso con un allestimento di sculture in ceramica che rappresentano paesaggi immaginari, rarefatti, essenziali nella forma e nella sostanza. Sculture in refrattario smaltato, in cui dominano simboli che rappresentano l’arte del talento torrese.

La giuria era composta da critici d’arte, pittori e scultori: Antonio Dal Muto,  Mauro Mataloni e Otello Turci, e dalla giornalista Rosanna Ricci. Ha partecipato alla premiazione il noto critico d’arte Giorgio Grasso, da sempre braccio destro di Vittorio Sgarbi, che ha premiato lo scultore Mirko Amaolo con una coppa. L’opera più apprezzata è stata la “testa spazio porzione” ma l’artista s’è fatto conoscere anche per i suoi diorami, elementi assemblati con base quadrata, smaltati policromi, in lastre di materiale refrattario. Pezzi unici, porzioni di spazio immaginario, rarefatto, minimale. Simboli posti su piastre orizzontali o alla base di teste che diventano pretesti per definire lo spazio. Sculture particolarmente apprezzate dai turisti giapponesi. Tanto che il giovane talento ha fissato in agenda la tappa a Tokyo all’inizio di ottobre quest’anno.