SAN BENEDETTO DEL TRONTO- La bellezza si sa muove il mondo e ha una forza e un’attrattiva universali. Quando si parla di sport e di sport di squadra specialmente non sempre però è la virtù più ricercata, sebbene un bel gesto o una giocata armonica continuino ad accendere le folle. E si può dire che la bellezza e l’aspetto estetico in questi giorni, in casa Samb, siano sotto i riflettori come poche altre volte.

A partire dalla bellezza in campo, forse un po’ frenata dai carichi di lavoro e dalla preparazione, ma sta di fatto neanche intravista nelle prime due uscite di questo precampionato, contro Trastevere e Venezia. Ottavio Palladini nell’ultima uscita contro i “lagunari” guidati da Pippo Inzaghi ha anche mostrato una conversione tattica al 3-5-2, modulo che ben si adatta agli attuali interpreti in rosa , specialmente sulle fasce dove i vari N’Tow, Pezzotti e Crescenzo sembrano poco adatti, per caratteristiche fisiche e curriculum, a giocare da terzini puri in una difesa a 4.

Per quanto riguarda la difesa poi, forse ancora da ritoccare nonostante gli arrivi di Sales e Alhassan con Palladini ancora in attesa di un centrale di ruolo, anche qui “il vestito a 3″ sembra il più adatto con tanti giocatori duttili e in grado di ricoprire più ruoli, anche a partita in corso. Il centrocampo invece sembra il reparto più completo e Berardocco, Lulli e Sabatino paiono i titolari designati per la stagione e assieme ai vari Minotti, Ewanisha, Candellori all’occorrenza, la mediana sembra un cantiere ormai chiuso.

Parlavamo però di bellezza, che in attacco trova il suo habitat classico. Ecco, forse qui qualcosa in termini di estro manca ancora e uno o due interpreti potrebbero arrivare dal mercato. Alessio Di Massimo è certamente un profilo di talento ma ancora da scoprire e verificare all’impatto con la Lega Pro e lo stesso Mancuso, mai troppo prolifico in carriera, potrebbe essere messo in discussione, tastando dal vivo anche gli umori della presidenza in occasione del match di Cascia contro il Venezia. La sensazione in definitiva è che un po’ di fantasia, indispensabile per perseguire la strada della bellezza, in attacco manchi.

Questa sera l’asticella si alza, e davanti a uno stadio finalmente riaperto in tutti i settori dopo otto lunghi anni, ci sarà un avversario di categoria superiore come la Salernitana ma nonostante tutto si cercherà di migliorare qualitativamente, magari puntando proprio su Alessio Di Massimo, febbricitante domenica scorsa e che stasera invece quasi sicuramente giocherà. Prima e dopo il match con i campani poi, saranno in vendita anche le nuove maglie, che in qualcuno hanno provocato remore estetiche, per rimanere sul solco tracciato. Non a tutti infatti è piaciuto il verde dello sponsor “Elite” in contrasto col rossoblu, che da quest’anno potrà essere apprezzato spesso anche in casa.

Dicevamo però che la bellezza non è tutto negli sport di squadra. E men che meno nella gestione societaria, nella quale quello sponsor verde che fa un po’ a cazzotti coi colori sociali ha una valenza e un significato che supera ogni valutazione esteriore e “modaiola”. E’ infatti il simbolo di una rinascita calcistica, la mano che ha afferrato una Samb che ha spesso corso sul ciglio del burrone negli ultimi anni e alla quale forse può essere perdonata anche una sensibilità estetica non degna del miglior Giorgio Armani.