SAN BENEDETTO DEL TRONTO- E’ andato in scena questa mattina il secondo Consiglio Comunale dell’era Piunti, una riunione d’assise molto tecnica e sicuramente meno “glamour” rispetto alla prima, tecnicamente obbligata e rivelatasi quasi una passerella di presentazione dei nuovi rappresentanti in Consiglio.

Dura poco meno di due ore il consesso, dalle 10 alle 11 e 50, sul piatto nove punti all’ordine del giorno, alcuni dei quali, come la variazione del bilancio di previsione, non richiedevano tecnicamente una votazione per la ratifica.

I primi tre punti all’ordine del giorno si esauriscono brevemente nei primi minuti e così, dopo le votazioni di rito, si forma la Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari, costituita da Antonella Croci ed Andrea Sanguigni e si individuano in Nicolino Piunti e Marco Calvaresi i rappresentanti di maggioranza e minoranza in seno al Consiglio Generale del Consid.

Si passa così ai Pruacs (Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile) e Andrea Assenti, assessore ai Lavori Pubblici, introduce l’argomento, il cui aspetto saliente è fondamentalmente la sostituzione dell’area di Via Tonale, ipotesi negli anni tramontata anche dopo numerosi confronti con l’Erap, con una nuova area, quella dell’ex Mattatoio di via Manara i cui diritti di superficie verranno ceduti gratuitamente all’Ente Regionale per L’Abitazione Pubblica per la futura realizzazione di case popolari. Per la cronaca il punto viene approvato con 20 voti favorevoli e 4 astenuti tutti provenienti dall’area di centrosinistra (Di Francesco, Perazzoli, Capriotti e Mandrelli).

Proprio Paolo Perazzoli, astenuto, interviene invitando l’amministrazione “all’azione politica e al confronto con l’Erap stesso senza recepire passivamente le decisioni”. Per Perazzoli quella dell’edilizia popolare è un’istanza importante che l’amministrazione deve valutare “con misure di ampio respiro”. Per il candidato sindaco alle elezioni “in caso di futuri impegni di spesa dell’ente regionale ci troveremmo impreparati senza aree ben individuate allo scopo oltre a quella di via Manara”, il consigliere poi suggerisce “la riqualificazione e la destinazione popolare delle numerose abitazioni abbandonate di Porto D’Ascoli e San Benedetto”. L’intervento di Perazzoli non rimane inascoltato alle orecchie di Giorgio De Vecchis:“non capisco l’astensione in una votazione che è figlia di una situazione in cui sono storicamente coinvolti soggetti come l’Erap, la Regione e le vecchie amministrazioni, tutti legati più o meno direttamente al Centrosinistra,  abbiamo il compito di cambiare le cose- continua il consigliere-eliminando i favori clientelari e dobbiamo lavorare per i cittadini altrimenti le case popolari che servono non le avremo mai.”

Il Vice Sindaco Assenti poi chiude l’argomento garantendo l’azione dell’amministrazione, nel prossimo futuro, che”incanalerà sforzi e attività politica alla ricerca di fondi e strumenti finanziari per recepire le necessità in materia di edilizia popolare.”

L’assise continua poi sul solco del Bilancio tra lo spostamento al 2017 degli impegni per la riqualificazione del lungomare e al biennio 2017/2018 della ristrutturazione del polo scolastico di via Ferri e della piscina comunale, passando poi per il prelevamento di 25mila euro per il mantenimento del progetto turistico “Piceno Pass” che più di un naso ha fatto storcere in consiglio con Marco Curzi che ha messo chiaramente in dubbio l’utilità dell’intero progetto.

Il “piatto forte” però, anche se stagionato, riguarda un contenzioso per un esproprio vecchio quasi 40 anni. Si tratta di un indennizzo dovuto alla famiglia Ferri per l’esproprio di un terreno destinato ad ampliare il cimitero al Paese Alto che il proprietario contestò avviando un contenzioso negli anni ’80. Dopo la pronuncia favorevole al privato, si è giunti a transazione e il comune pagherà 1,8 milioni di euro agli eredi dell’attore originale, nel frattempo deceduto. Negli anni ’90 una prima pronuncia aveva condannato il Comune a pagare 104 miloni di lire, che con la lentezza della macchina processuale e le rivalutazioni monetarie hanno portato alla cifra che sfiora i 2 milioni di euro.

Dopo il riconoscimento del debito fuori bilancio, in molti hanno detto la loro sulla vicenda come il centrista Domenico Pellei che parla di “sdegno verso i tempi delle istituzioni, non si può avere giustizia dopo 38 anni, questa vicenda inoltre porta in dote un carico ai cittadini che possono trovarsi un peso per gli anni a venire in termini capacità di spesa e investimenti di questo Comune”. Gli fa eco Giorgio De Vecchis: ” è un debito che impedirà di investire a questa amministrazione e un conto salato per il comune”.

Discorso finale poi del sindaco Piunti che chiarisce come molti punti siano di eredità dell’amministrazione Gaspari, pur spiegando di “non voler passare la palla dall’altra parte del campo e non voler scaricare le responsabilità”. Il primo cittadino poi, come anticipato giorni fa, non risponde all’interrogazione di Tonino Capriotti sull’illuminazione mancante al lungomare col consigliere del Pd che ribadisce come a suo avviso, anche se il primo cittadino ha espresso a riguardo opinione contraria, “l’interrogazione sia stata fatta nei tempi giusti” e sottolinea come la mancata risposta di Piunti sia per lui “un errore politico del sindaco che se dovesse rispondere al prossimo consiglio lo farebbe a estate finita per un problema che incide sulla stagione turistica”.