SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Meno di due settimane fa era arrivata la sentenza del Magistrato Onorario Tiziana D’Ecclesia in funzione di Giudice del Lavoro che accordava alla dottoressa Roberta Spinelli un risarcimento pari a 300mila euro.
La sentenza di primo grado dichiarava così illegittimo il trasferimento della dipendente e ordinava al comune la reintegrazione della Spinelli oltre al pagamento della suddetta cifra di 300mila euro, interessi compresi, a titolo di risarcimento. L’ente comunale è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali pari a 8.318 euro.
E’ notizia di oggi che il Comune ha deciso di impugnare la sentenza di primo grado presso la Corte d’Appello di Ancona chiedendo, oltre alla riforma del pronunciamento, anche la sospensione dell’immediata esecutività della stessa nonostante le motivazioni della pronuncia di primo grado non siano ancora uscite e quindi in sola presenza del dispositivo. L’ente comunica che la decisione, col mandato conferito all’avvocato Sandro Ottoni, è stata maturata onde evitare “danni gravi per il bilancio comunale”.
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Vorrei sapere dall’ autore dell’ articolo CHI ha ordinato e dato seguito a questo illecito trasferimento, prima di addossare la colpa all’ ex sindaco che già sta pagando o ha pagato (non si sa) una condanna della corte dei conti. A completamento delle informazioni a riguardo, sarebbe interessante sapere anche se la nuova giunta farà una rivalsa contro il responsabile a tutela dei sacrosanti diritti del comune a ancor prima dei cittadini che pagano. Aspetteremo il prossimo articolo a riguardo su R.O.
Credo che verrà fuori dalle carte processuali chi “ha ordinato e dato seguito a…”. Ma se lei già lo sa lo dica.
Si dovrebbe capire dove sarebbe il danno di ben 300.000 euro che ha subito la dipendente .
Dalla fine degli anni settanta il lavoratore per i giudici ha sempre ragione aprescindere .
In Italia ormai chi assume e’ spesso un eroe o un bandito che non ha nulla da perdere e che quindi scarichera’ sulla collettivita’ gli oneri ( vedi fallimenti con l.INPS( cioe’ noi) che interviene per pagare le mensilita’non corrisposte ed il TFR .Questo non e’ un paese per gente onesta !!
Chi puo’ faccia le valigie !!!
Leggiamo le motivazioni ma per aver subito un danno di 300.000 euro sara’ stata trasferita a pane e acqua in Burundi
come spiegato nell’articolo il giudice onorario ha emesso il solo dispositivo della sentenza, per le motivazioni c’è da attendere, sulle dinamiche del trasferimento sarebbe quindi opportuno aspettare appunto le motivazioni visto che in ogni altro caso, le informazioni che potremmo reperire non sarebbero di un organo giurisdizionale e quindi super partes, ma per forza di cose di parte in quanto dovremmo rivolgerci a una delle due parti in causa.
Attenzione! Chi ha fatto il trasferimento lo ha fatto con delle motivazioni e sarebbe bello sapere quali siano.
Ma quali frutti? Quell’amministrazione ha lasciato solo macerie dietro di se…
Non tutti i frutti sono buoni e in senso ideale questo è bruttissimo.
Purtroppo è il sistema che è sbagliato… ! Un sindaco o un assessore non ha il potere di spostare o mandare a casa il dirigente che non rende come dovrebbe, attenzione mi riferisco ai dirigenti non ai dipendenti. In un’azienda privata il manager che non rende può essere mandato a casa senza troppi se o ma, viene pagato bene anche per questo motivo, nella PA invece è tutto il contrario. Se non ci mettiamo in testa di cambiare la PA da queste cose, il cambiamento non avverrà mai!